Articolo di Famiglia Cristiana Per i 150 anni della nascita di Re Vittorio
In occasione dei 150 anni dalla nascita del
sovrano pubblichiamo uno stralcio tratto dal libro di Luciano Regolo "Così
combattevamo il duce: l'impegno antifascista di Maria José di Savoia
nell'archivio inedito dell'amica Sofia Jaccarino" (Kogoi edizioni) che
rievocano i drammatici momenti del Gran Consiglio del Fascismo e l'incontro tra
il re d'Italia e Mussolini a Villa Savoia, con i retroscena del piano dei reali
che avrebbe portato all'arresto il capo del fascismo.

Alle 17 del 24 luglio nella
sala del Pappagallo di Palazzo Venezia si riunì lo storico Gran Consiglio,
protrattosi fino alle prime ore del 25, che, a larga maggioranza, approvò la
mozione presentata da Grandi per le dimissioni del duce e l'uscita immediata
dal conflitto. Ma, incoraggiato da alcuni messaggi di pentiti, tra coloro che
lo avevano sfiduciato, ricevuti nella stessa mattinata, Mussolini chiese al re
di poter anticipare l'udienza: pensava di poter godere del suo appoggio per
rimettere a posto le cose. Perciò, il piano, fu immediatamente cambiato:
Vittorio Emanuele III avrebbe visto Mussolini alle 17 a Villa Savoia, poiché era
domenica e il sovrano si trovava nella sua residenza privata e, uscendo da lì,
il duce sarebbe stato portato via dalla famosa autoambulanza. Del piano per la
cattura del duce, Maria Josè sapeva fin dal 19, quando Arena ne era stato
informato da Castellano. Così come sapeva che la mozione Grandi avrebbe
provocato la caduta del regime. Tuttavia, apprese solo dalla radio che
l'arresto era stato anticipato di un giorno.
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Famiglia Cristiana
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