Segnaliamo anche questo. Resoconto sintetico ma
abbastanza veritiero. Abbiamo sostituito solo l'immagine di presentazione. Quella aderente alla verità.
Si numerano le repubbliche per
convenzione, anche se si tratta di una convenzione non sempre osservata. Ciò che
conta, infatti, è la nascita e il consolidamento di nuovi rapporti di forza fra
partiti, élite sociali ed economiche. Talvolta questo processo si traduce in
modifiche costituzionali, ma non necessariamente. Per altro verso, non
necessariamente modifiche costituzionali segnano un rivolgimento nei sistemi di
potere. Allora la domanda è: in Italia oggi siamo di fronte ad un mutamento nei
tradizionali equilibri di potere? La risposta non può che essere affermativa.
La nascita del governo Frankenstein, per riprendere la felice formula coniata
da Mario Sechi, è in qualche misura il sigillo del passaggio alla Terza
Repubblica.
La Prima non entrò nella storia
nazionale con le folle in tripudio e i nuovi tricolori esposti ai balconi. Al
contrario, vi entrò quasi di soppiatto, con uno scarno comunicato del governo.
E vi entra con un Paese diviso e turbato dalla dozzina di morti che
insanguinano i vicoli di Napoli. È l’episodio forse più drammatico del
tormentato esordio della democrazia repubblicana, ricostruito da Gianni Oliva
“sine ira et studio” (“Gli ultimi giorni della Monarchia”, Mondadori, 2016).
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