Consiglio dei Ministri la notte del 10 all’ 11 al ritorno dell’On. De Gasperi e dell’On. Bracci dal Quirinale (1)
«La relazione di De Gasperi al Governo riunito suona fallimento delle trattative con la Corona. Corale reazione:
Lombardi : « Facciamola finita
».
Cianca: «La parola alla
forza ».
Senni: «Della luogotenenza
non si parla più. Proclamiamo subito la repubblica e avvertiamo il Savoia
questa notte stessa».
Cevolotto approva.
Scoccimarro: «Ritengo assai
probabile un immediato colpo di mano monarchico. Forse mentre noi ci perdiamo in discussioni, quelli preparano il nostro arresto. Io chiedo la pronta cattura dell avv. Lucifero e
del suo padrone.».
Togliatti : «Sono d’accordo per l'uso della l'orsa, ma invito i colleghi a fare prima un esame prudente ed obbiettivo della situazione ».
Al riguardo egli precisa che vi è equilibrio di forza, a svantaggio dei. repubblicani. Si può contare - aggiunge - forse sulla polizia, inoltre su una parte dell’esercito e su una massa di 150 mila partigiani,
considera invece nettamente ostili i carabinieri, la marina la maggior parte dell’esercito, ignoto l’atteggiamento degli alleati (E’ significativa la cifra dei partigiani, fornita con tanta esattezza - evidentemente
egli si riferiva, in un moto impulsivo di sincerità, alla propria
organizzazione militare).
De Gasperi ascolta con la testa bassa, spaventato del clamore
Nenni:« Votiamo seduta stante il decreto di investitura
Scoccimarro: , Se vogliono
arrestarci la cosa riesce. Questa sorda aula e una trappola per tutti noi ».
Romita: « Il Viminale è ben guardato. Lo sapete, ho preso le mie misure ».
Scoccimarro: « Non fidarti !
Sappiamo bene che alti ufficiali intrigano a palazzo. La Corona conta su forze
« fedelissime ». Chiedo che si mettano le mani su quegli alti ufficiali di cui tutti conosciamo i nomi ».
Si passa alla stesura di un ordine del
giorno, in cui hanno gran parte gli estremisti. De Gasperi e rimorchiato. Ne vien fuori un testo in termini durissimi; i più gridano che
si deve varare senza indugi. Si alza allora la voce di Corbino, uno che,
abitualmente tace sulle questioni politiche «Permettetemi una considerazione. Non dimentichiamo che alle nostre spalle ci
sono 11 milioni e mezzo di monarchici. Non precipitiamo le cose ».
Cattani : « Quest ’ordine del giorno significa provocare la guerra civile. Non intendo condividerne le responsabilità. Ma se esso dovesse essere approvato così con,'è stato concepito e formulato io non posso limitarmi a votare contro, sarò costretto a presentare le dimissioni.»
De Gasperi coglie l’occasione: « La gravità degli avvenimenti, una legittima esasperazione ci stanno trascinando a risoluzioni estreme non sufficientemente ponderate ».
Fu quindi votato l’ordine de! giorno dell’ 11 giugno ».
Ordine del giorno del Governo Voto contrario di Cattani: il dissenso
inserito a verbale (notte dell’11 giugno 1946)
« Il Consiglio dei Ministri in considerazione della proclamazione dei
risultati del referendum, fatta a termini di legge dalla Suprema Corte di
Cassazione, e che assicura la maggioranza della repubblica, si è riservato di
decidere nella seduta di oggi martedì sui provvedimenti concreti che ne
derivano. Il Consiglio confida nel senso di civismo di tutti gli italiani e fa
appello al Paese che si è dimostrato nella sua maggioranza repubblicano — perché
nella sua forza e nel
suo diritto non si presti a provocazioni di elementi faziosi nella sicurezza
che nessuno potrà strappargli la vittoria raggiunta nella legalità della
consultazione popolare della quale il Governo rimane pienamente garante.
In conformità della precedente deliberazione la giornata di oggi, martedì ii giugno, è
considerata festiva a tutti gli effetti ».
(1) Da Storia segreta..., pag. 173, 174.
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