NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 22 giugno 2017

UMBERTO II "O' REY"

Capita che ad un mercatino dell'antiquariato, davanti ad un ritratto autografo dell'allora Principe di Piemonte, due persone si riconoscano una per essere una scrittrice biografa di Casa Savoia e l'altra, più modestamente, componente uno staff di persone che seguono dei siti dedicati a Re Umberto ed alla Monarchia.
Il risultato è che il nostro blog può in anteprima annunciarvi l'uscita di un nuovo libro su Re Umberto II che promette essere molto interessante e che di sicuro non mancherà nelle nostre biblioteche.
Il nostro saluto alla Signora Enrica Magnani Bosio!
A presto rivederci!



Il 13 giugno 1946 un S.M.95 si alzò dall’aeroporto di Ciampino e, dopo aver tracciato - così vuole la leggenda - un nodo di Savoia nel cielo di Roma, si allontanò verso ovest, portando in esilio Umberto II, Luogotenente del Regno per due anni e Re d’Italia per trentacinque giorni, dopo il risultato del Referendum che vide la vittoria della Repubblica. 
Almeno una metà degli italiani di allora vide partire il Re con profondo rimpianto, con la netta sensazione che fosse stata commessa un’enorme ingiustizia. Bello, elegantissimo, raffinato, noto in tutta Europa come il Prince Charmant, Umberto II, fu il quarto e ultimo Re d’Italia: venti anni di dittatura, una guerra rovinosa, l’8 settembre, la fine del conflitto, il breve regno, l’esilio ordirono la trama di una vita che si trasformò in un’amara vicenda umana e privata, intrecciandosi con gli avvenimenti che concorsero a creare l’Italia di oggi. 
Nel gioco delle parti regnò brevemente su un paese devastato e pagò, per colpe non sue, cercando con coraggiosa determinazione e grande umiltà di tutelare la Monarchia. 
Visse con riservatezza e discrezione, secondo un codice morale e religioso assoluto, gli anni dell’esilio in Portogallo - dove divenne per tutti O’ Rey, il Re - lacerato da un’indicibile nostalgia per la Patria che aveva dovuto lasciare, senza peraltro mai abdicare. 
Partendo salvò l’Italia da una sanguinosa e inutile guerra fratricida: gli italiani, di allora e di oggi, gli devono molto ma forse ancora non lo sanno. 
“Non credo sia certo intenzione di questa aggiornata e pregevole nuova fatica/piacere editoriale della Magnani Bosio raccontare quello che “avrebbe” potuto essere Umberto II come Re d’Italia dopo il 2 giugno 1946. 
Piuttosto far conoscere l’Uomo Umberto di Savoia. Conoscerlo e, giunti alla fine di ricerche e pagine scritte dalla competente e abile biografa della Casa Reale italiana, quasi sicuramente, rimpiangerlo. Principale merito di questo volume, nella ampia ma spesso incompleta letteratura già esistente sul Re Umberto, è proprio quello infatti di restituirci la conoscenza su un Principe giovane (coraggioso e affascinante, a giudicare dalle testimonianze dirette qui raccolte) che si trovò sulle spalle colpe non sue e, insieme, il peso di salvare e perpetuare i destini di una Casata con quasi mille anni di storia.” Grand’Ufficiale On. Dott. Riccardo Garosci Ispettore Nazionale dell’Istituto per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon (Roma)

Formato chiuso cm 21x15. Interno composto da 236 pagine. ISBN: 978-88-956289-7-4 Prezzo di copertina: euro 15,00

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