NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 3 giugno 2017

Rassegna stampa delle notizie del 2 giugno


Di seguito un elenco di articoli che hanno attirato la nostra attenzione: perché riportano verità storiche incontrovertibili, perché stimolano l'approfondimento, per alcuni scricchiolii sinistri che emette l'edificio repubblicano imposto alla Nazione, perché palesemente ridicoli.
Aggiorneremo ancora.



I punti oscuri


Il 2 giugno del 1946 la maggioranza degli italiani scelse la forma repubblicana, liquidando la dinastia dei Savoia. Ma nel Sud le cose andarono diversamente

(dal blog di un Generale dell'Esercito)

Una canzone goliardica universitaria degli anni '70 diceva " il 2 giugno è nata una puttana e le hanno messo il nome di repubblica italiana"...
Sarà vero?...
Se avesse vinto la Monarchia, che perse a causa del primo broglio del dopo fascismo, a quest'ora si sarebbe avuto a capo dello stato un Re... E non una serie di presidenti della Repubblica...  Alcuni di dubbia provenienza...
Del Re si sa sempre l'origine..



I Sardi votarono per la monarchia.


Nel giorno della festa della Repubblica, il coordinatore comunale di Forza Italia a Viareggio Alessandro Santini tesse le lodi della monarchia: "Non mi vergogno - dice -: sono e resto monarchico".


Referendum Monarchia-Repubblica: i brogli e le denunce per il risultato che portò alla nascita della Repubblica Italiana il 2 giugno 1946. Il risultato delle urne, 12,6 milioni di voti per il nuovo assetto istituzionale contro i 10,6 milioni di preferenze per il Re, è sempre stato oggetto di critiche, attacchi e strali da parte dei rappresentanti della Monarchia.



Bisogna sempre e comunque essere conformi alla storia, poiché come disciplina ferrea non deve essere confusa con la propaganda.

Il sindaco di Rovigo, Massimo Bergamin infatti, ha deciso di non partecipare, in segno di protesta contro il Governo.



"Il 2 giugno sento il dovere di dedicarlo alla mia terra e alla mia gente"



No alla repubblica che deporta gli sfollati.




2 Giugno 1946, L’Italia è chiamata al voto con un referendum per scegliere tra Monarchia e Repubblica. Per la prima volta le “elezioni politiche” conoscono il suffragio universale. Lo scrutinio dipinge un’Italia spaccata, quasi tutte le province del Nord votano per la Repubblica mentre un forte sostegno alla Monarchia arriva centro-sud.  In un clima molto teso i risultati iniziali sembrano dare ragione ai Monarchici, in seguito la situazione si capovolge. Questo repentino capovolgimento insinua dubbi tra le fila dei monarchici sulla regolarità delle elezioni. Pare infatti che anche i ferventi repubblicani tra la notte del 3 Giugno e l’alba del 4 Giugno prevedessero un’imminente vittoria della Monarchia.


Il singolare primato del capoluogo siciliano, che fu il Comune dove il Referendum del 1942 si risolse con percentuali bulgare per Casa Savoia. Complici anche le forze politiche che trionfarono alla Costituente


Oggi ricorre il 71° anno della fondazione della Repubblica.
E’ davvero una festa?
Per quanto mi riguarda, sicuramente no!
E non perché sia di fede monarchica, anzi. Ma la monarchia (Casa Savoia), può almeno vantare il merito di aver unificato l’Italia. La Repubblica, invece, ha dato e sta dando pessima prova.


Oggi siamo tutti repubblicani. Non possiamo però non leggere nella genesi della Repubblica alcuni dei mali attuali. A cominciare da brogli elettorali non da poco: è possibile che i monarchici siano stati i veri vincitori del referendum.


SARONNO – “Davanti alle vicende che hanno visto coinvolto il Sindaco circa il rifiuto di celebrare pubblicamente il 2 giugno mi sento di dover esprimere la posizione dei monarchici, che ebbene si ci sono nel nostro Paese e anche nella nostra città, e sono molti”.





Segnaliamo anche, per chi avesse voglia di scompisciarsi dalla risate, l'articolo il cui titolo è un capolavoro di ilarità:




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