Per le solenni celebrazioni del 150° anniversario della
battaglia garibaldina avvenuta il 21 luglio 1866, principalmente sul colle di
S.Stefano a Bezzecca, sarà possibile ammirare una “chicca” di...
Per le solenni celebrazioni del 150° anniversario
della battaglia garibaldina avvenuta il 21 luglio 1866, principalmente sul
colle di S.Stefano a Bezzecca, sarà possibile ammirare una “chicca” di
incomparabile valore storico: l’originale del telegramma con il celebre
“Obbedisco!” inviato da Giuseppe Garibaldi, allora capo del corpo dei volontari
Cacciatori delle Alpi, il 10 agosto 1866 in risposta al Generale Alfonso La
Marmora, comandante in capo dell’esercito italiano, che gli aveva intimato di
fermare la sua avanzata nel Trentino. Con tale documento si concluse,
amaramente la terza guerra d’indipendenza.
Il telegramma è conservato dal 1993 presso l’Archivio
di Stato di Torino, mentre in precedenza era posseduto da Casa Savoia che lo
donò al popolo italiano. Sarà la prima volta che la pregevole testimonianza
risorgimentale sarà esposta al di fuori della sua originale collocazione
piemontese. Ovviamente lo straordinario avvenimento rappresenterà un richiamo
altosonante a livello nazionale con il conseguente massiccio afflusso di
visitatori nel periodo dell’esposizione che coinciderà con la serie di
manifestazioni rievocative e culturali nell’arco di alcune settimane indette
per l’occasione dall’amministrazione comunale di Ledro in collaborazione con
altre istituzioni, soprattutto la Provincia, e vari enti, in particolare la
Rete Museale della valle di Ledro ed il Muse di Trento con il direttore Michele
Lanzinger.
Promotore dell’esposizione del telegramma garibaldino
è l’assessore comunale ledrense Fabio Fedrigotti che ha curato la richiesta
dell’eccezionale “prestito”.
«E’ il documento originale, scritto di proprio mano
dal generale Giuseppe Garibaldi – ha puntualizzato il vulcanico assessore - che
dimostra quanto “l’eroe dei Due Mondi” oltre che ad essere uomo di forte
temperamento e di intrepido coraggio, seppe per il bene comune anche rinunciare
ai suoi obiettivi nazionali ed “ubbidire”. Si tratta di un evento irripetibile,
tant’è che il prestito, constatato il valore storico del documento, è
subordinato alla conservazione in teca asettica e blindata ed alla messa in
sicurezza del locale che lo ospiterà». (a.cad.)
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