NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 8 febbraio 2019

La scomparsa Camillo Zuccoli, il commiato dei Cavalieri del Sovrano Militare Ordine di Malta



Commiato del Segretario Generale per gli Affari Esteri Ambasciatore Stefano Ronca

Roma, 4 febbraio 2019

Una sensazione di vuoto, di incredulità e di dolore è quella che Mia ed io abbiamo provato, e che tutt’ora continua, alla notizia ricevuta ieri mattina dall’Ambasciatore Bertero della scomparsa di Camillo.
Non ho dubbi che ognuno di voi abbia provato la stessa sensazione.
La ragione è che Camillo riempiva il mondo intorno a sé con la sua irresistibile emanazione di affetto, di generosità, di opere.
Il nostro primo pensiero è andato a Ursula, Costanza e Giulio. Se così profonda è la sensazione di vuoto che tutti noi oggi proviamo, immagino quale sia quella provata da Ursula, compagna imprescindibile nella vita di Camillo, e dai ragazzi. La famiglia e l’Ordine di Malta erano la sua vita.
Camillo è stato per l’Ordine uno straordinario Ambasciatore a Sofia. Ma è stato molto, molto più di questo. Il suo raggio di azione andava ben oltre la Bulgaria e si estendeva a livello globale.
Non passava giorno senza che ricevessimo un suo rapporto su argomenti vari e interessanti. Per il Corpo Diplomatico, di cui era il Decano, e per le autorità bulgare era un riferimento fondamentale.
Leggo, a titolo di esempio, il messaggio che ho ricevuto ieri mattina dall’Ambasciatore d’Italia a Sofia, Stefano Baldi: “sono incredulo e con tanta tristezza nel cuore. Con lui ho potuto vivere di persona la sua generosità e la sua bontà. Siamo fortunati quando nella nostra vita incrociamo persone speciali come lui. Anche qui a Sofia Camillo lascerà un grande vuoto”.
Camillo è l’esempio che al Magistero viene sempre citato quando ci troviamo di fronte ad una situazione difficile da risolvere. Che l’impresa da compiere sia nell’emisfero nord o in quello sud del mondo ci diciamo: “qui ci vorrebbe Camillo Zuccoli”. E consultato, Camillo interveniva con una mediazione, con un’idea, con un’azione, con un buon ufficio che risolveva il problema.
Era affettuoso, propositivo, intelligente, travolgente. Era colto. E la sua memoria storica ci lasciava ammirati, intorno al tavolo da pranzo che Ursula, così spesso, imbandiva con amore per tutti noi.
Arrivederci caro Camillo




Commiato del Procuratore del Gran Priorato di Roma del S.M.O.M. 
Amedeo de Franchis


Altezza Eminentissima, cari Confratelli e Consorelle, gentili Amici,

la scomparsa di Sua Eccellenza Camillo Zuccoli, Ambasciatore dell’Ordine in Bulgaria, ci addolora profondamente.
Io lo consideravo non solo un Confratello ma anche un amico. Ci siamo conosciuti ben prima della nostra appartenenza all’Ordine, quando egli fungeva da Vice Segretario Generale del Partito Popolare Europeo ed io mi occupavo di affari politici al Ministero italiano di Affari Esteri.
Già allora ero rimasto colpito dall'intelligenza di Camillo, dal suo senso politico, dalla sua cortese umanità, dalla sua cultura, dalla generosità con la quale metteva tutto se stesso al servizio delle cause in cui credeva.
Aveva chiare le priorità da seguire, mantenendo sempre, come stella polare del suo agire, i fondamenti della fede cristiana.
Ci contattavamo regolarmente in un periodo internazionale delicato, quando i problemi del riarmo e del disarmo est-ovest erano di massima attualità e l'obiettivo dell’Europa unita galvanizzava gli animi in Italia e nel resto del Vecchio Continente.
Ma il turbinio di attività professionali che coinvolgeva Camillo ed i contatti che egli manteneva con gli ambienti politici più elevati, non gli impedirono di venire conquistato dal fascino di una gentile Signora nella quale individuò la sua ideale compagna di vita, Donna Ursula, alla quale porgiamo le più sentite, affettuose condoglianze.
Il loro matrimonio fu un evento memorabile ed io stesso ebbi il privilegio di essere presente al ricevimento nella bella villa di famiglia sulla riva del lago di Iseo.
Anni dopo, conclusasi la mia carriera diplomatica che mi aveva mantenuto per lunghi periodi all'estero limitando i miei contatti con Camillo alla dimensione epistolare, abbiamo ricominciato a frequentarci in quanto entrambi divenuti nel frattempo membri del Sovrano Militare Ordine di Malta. 
Ho così potuto nuovamente apprezzare le doti umane e professionali di Camillo, Ambasciatore di grande caratura che ha promosso il ruolo e la dignità del nostro Ordine con straordinaria capacità. La sua energia, la sua simpatia, la sua intelligenza sono state tutte poste al servizio della causa dell’Ordine e del nostro binomio carismatico che vede l’afflato assistenziale sempre strettamente connesso alla dimensione spirituale cristiana.
Quanto da lui operato in Bulgaria ha avuto un impatto cd una risonanza ben oltre l’ambito della sua Ambasciata, imponendosi all’attenzione generale nell'Ordine. È stato l’autore di iniziative esemplari non solo sul piano della sostanza ma anche su quello della comunicazione.
Ambasciatore al tempo stesso tradizionale e modernamente efficace, egli ha goduto di altissimo credito in Bulgaria, venendo circondato dalla simpatia e dalla stima di sua Maestà, del Presidente della Repubblica, del Primo Ministro e dei membri del Governo che egli frequentava con continuità.
Verrà rimpianto unanimemente a Sofia così come lo rimpiangiamo profondamente noi.
Alla cara Donna Ursula, sua impareggiabile compagna di vita, ed ai loro figli Costanza e Giulio le nostre condoglianze più sincere ed affettuose. Siamo certi che essi vorranno considerarsi sempre vicini a quella famiglia dell’Ordine di Malta che ha tanto apprezzato il loro marito e padre.





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