Fino al 1946 l’Italia fu una Monarchia costituzionale basata sullo Statuto Albertino. Il Re d’Italia rappresentava il vertice dello stato e la titolarità della Corona si trasmetteva ereditariamente per successione dinastica. In seguito delle conseguenze storiche legate al militarismo del periodo fascista e del coinvolgimento della Monarchia, il referendum del 1946 – ancora oggi discusso e contestato sia da numerosi studiosi sia dai gruppi monarchici – trasformò la forma giuridica dello stato da Monarchia costituzionale a repubblica democratica. Di conseguenza lo Statuto Albertino fu sostituito dalla Costituzione, che ora rappresenta la legge suprema dello stato italiano.
Al contrario di quanto si possa immaginare, in Italia sono in tanti a pensare che la profonda crisi della politica e delle istituzioni sia dovuta prevalentemente alla forma giuridica dello stato. Per costoro la Monarchia costituzionale rappresenta una visione alternativa, ma più efficace, della forma repubblicana dello stato. Insomma, la Monarchia è un modello di stato che ancora oggi piace non soltanto agli ottantenni nostalgici di casa Savoia, ma unisce persone di tutte le generazioni.
Sul tema abbiamo incontrato il giovane coordinatore provinciale di Catania
dell’U.M.I. (Unione
Monarchica Italiana), Stefano Papa, per parlare di Monarchia, di
Costituzione, di associazionismo e relative attività politico-sociali.
Cos’è l’Unione Monarchica Italiana e cosa si
prefigge?
L’Unione
Monarchica Italiana è la più “antica” realtà
associativa monarchica italiana. È stata fondata nel 1944 a Roma, pochi giorni
dopo il ritorno al Quirinale di S.A.R. il Principe Umberto di Savoia, allora
Luogotenente generale del Regno d’Italia. L’U.M.I. rispecchiava allora – come
del resto ancora oggi – l’esigenza di raccogliere gli italiani che si
sentivano e si sentono istituzionalmente monarchici, indipendentemente
dalle singole opinioni politiche o di schieramento elettorale di appartenenza.
Il sodalizio attualmente conta, complessivamente, circa 70.000 iscritti
distribuiti su tutto il territorio nazionale, ognuno con le proprie idee
politiche, ma tutti accomunati nel sostenere democraticamente la forma
monarchica dello stato come alternativa istituzionale alla crisi del sistema
repubblicano. La sede centrale dell’U.M.I. è a Roma, il presidente nazionale è
l’Avv. Alessandro Sacchi, mentre il presidente regionale per la Sicilia è
l’Avv. Michele Pivetti Gagliardi. L’associazione conta tra le proprie fila
illustri esponenti del mondo politico, economico e culturale. In Sicilia ci
fregiamo di annoverare personalità come l’On. Enzo Trantino, l’On. Guido Lo
Porto, il Prof. Tommaso Romano, il Prof. Salvatore Bordonali e tanti altri importanti
rappresentanti della società siciliana.
Cosa ci
prefiggiamo sul piano politico-istituzionale? Proporre un referendum per
l’abrogazione dell’art. 139 della Costituzione: “La forma repubblicana non può
essere oggetto di revisione costituzionale”, che comprime in maniera
decisiva la sovranità popolare sbandierata nell’art. 1.
[...]
https://www.gazzettinonline.it/2019/02/25/intervista-al-coordinatore-provinciale-dellunione-monarchica-stefano-papa_122098.html
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