NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 3 febbraio 2019

160 anni fa il discorso del Re innesca la seconda guerra d’Indipendenza

Purtroppo in ritardo....

10 gennaio 1859 A Torino Vittorio Emanuele II pronuncia, nel discorso di apertura del parlamento piemontese, il celebre discorso che culmina con la frase «non siamo insensibili al grido di dolore che da tante parti d’Italia si leva verso di Noi». 

Per l’Austria è una provocazione insopportabile, che, insieme alla forte concentrazione di truppe piemontesi e di volontari sul confine lombardo, induce Vienna a inoltrare un ultimatum al regno sabaudo con l’ingiunzione di disarmare entro tre giorni. 
È l’occasione che il primo ministro Cavour aspettava. I patti segreti, stipulati tra Piemonte e Francia a Plombieres, prevedevano infatti un intervento francese al fianco del Piemonte solo in caso di aggressione da parte austriaca. Intanto gli echi del discorso accendono la miccia in tutta la penisola: i lombardi manifestano il loro entusiasmo mentre i volontari passano il Ticino per unirsi all’esercito Sabaudo. La seconda guerra d’Indipendenza italiana ha inizio. 

La ricostruzione di Il giorno e la storia, cronache, fatti e protagonisti del giorno. In onda dal lunedì alla domenica su Rai Storia (n° 54 del digitale terrestre, 123 di tivùsat, 805 di Sky e in diretta streaming su www.raistoria.rai.it) a mezzanotte e dieci, e in replica alle ore 5:30, 8:30, 11:30, 14 e alle 20:10.

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