NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 22 gennaio 2019

Bulgaria: uno stato che onora il passato


di Domenico Giglio
Le Poste Bulgare hanno emesso nell’ ottobre 2018 un foglietto con lo sfondo del Palazzo Reale ed in primo piano un francobollo raffigurante il Re Boris III,(1894-1943), per il centenario della sua ascesa al trono, giovanissimo, dopo l’abdicazione del padre, il Re o meglio lo Zar Ferdinando I,(1861-1948), che con la sua scelta, nella Grande Guerra, 1914-1918 di allearsi con gli Imperi Germanico ed Austro-Ungarico, forse per la sua origine familiare tedesca, era stato trascinato nella loro sconfitta, chiedendo l’armistizio il 29 settembre 1918, ed abdicando, dopo 31 anni di regno, il 3 ottobre. Quindi il figlio primogenito, Boris, diveniva Re, il successivo 4 ottobre, in un momento non certo felice per la Bulgaria e per la Casa Reale ( l’originaria Coburgo ), tanto che vi era stata, sia pure per un giorno, una effimera proclamazione repubblicana, per cui dovette subito affrontare il terrorismo e l’attacco comunista, riuscendo a rimettere in piedi la stato e coronando il suo regno, nel 1930, con il matrimonio con una Principessa appartenente alla più antica dinastia europea, Giovanna di Savoia, da cui, nel 1937 ebbe l’erede Simeone..
Onorare perciò questo anniversario conferma una politica filatelica delle poste bulgare e quindi dello Stato,aperta e rispettosa nei confronti dei loro antichi regnanti, di cui aveva già dato prova nel 2008 celebrando, con uno splendido foglietto, contenente il francobollo con l’effigie di Ferdinando, il centenario della definitiva emancipazione della Bulgaria, avvenuta nel 1908, dal vassallaggio dell’Impero Ottomano, quando appunto, Ferdinando, che già regnava dal 1887, ne proclamò, nella città di Tarnovo, la definitiva e totale indipendenza.  A questo era seguito nel 2017 un altro interessante francobollo dove al tempo stesso si ricordavano gli ottanta anni del Re Simeone II, felicemente vivente ed onorato nel suo paese, insieme con un ricordo del padre Boris.
Il rispetto della tradizione è fondamentale per la vita e la storia di un popolo e di questo avevano dato prova i reali della moderna Bulgaria, ricollegando i loro nomi a quelli degli antichi sovrani del grande impero bulgaro di mille anni prima che aveva avuto un Boris I dall’852 all’ 889 d.C., un Simeone I, detto “il Grande” dall’893 al 927 ed un Boris II, quest’ultimo all’epoca del secondo impero, dal 969 al 972, per cui si sono così avuti un Boris III ed un Simeone II.
Dalla Bulgaria e dalla Romania, che egualmente ha dedicato alla sua Casa Reale, numerosi francobolli commemorativi, viene perciò una lezione di storia, di rispetto e di comportamento civile che vorremmo fosse recepita.

Domenico Giglio

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