Da "Il Tricolore" del 15/1/2019
E’ di grande interesse una recentissima indagine effettuata in Spagna, da NC Report, sull'orientamento istituzionale degli spagnoli e sui problemi relativi alla presenza dell’istituto monarchico e del suo nuovo rappresentante, il Re Filippo VI .
E’ di grande interesse una recentissima indagine effettuata in Spagna, da NC Report, sull'orientamento istituzionale degli spagnoli e sui problemi relativi alla presenza dell’istituto monarchico e del suo nuovo rappresentante, il Re Filippo VI .
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Se questa prima domanda ha
un carattere al momento puramente teorico, le domande successive servono ad
inquadrare maggiormente la valutazione che gli spagnoli hanno dell’istituto
monarchico a cominciare da quella se la monarchia è il simbolo dell’unità della
Spagna. Il “sì” in questo caso tocca il 73,1%, mentre il “no” rappresenta solo il
15,4, e la percentuale del “sì’” raggiunge il 59,5 nella fascia più giovane,
con sette punti in più rispetto alla precedente scelta monarchica. I soliti
incerti rappresentano solo l’11,5 che, sempre nella fascia giovanile sale al 16,7%,
dimostrando in questo caso, una strana indecisione che potrebbe modificarsi nel
prosieguo del regno di Filippo Vi, in quanto alla successiva domanda se i Reali
sono dei buoni ambasciatori della Spagna nel Mondo la percentuale dei “sì” supera
l’80%!
Come pure una larga maggioranza approva l’operato del Re nella
crisi catalana. Quanto poi al Re Filippo ed alla Regina Madre Sofia va il più alto
indice di gradimento personale, mentre è più basso, anche se positivo, quello
per Re Juan Carlos, al quale si riconosce il ruolo svolto per il
consolidamento delle istituzioni democratiche, ma nuocciono quelle ultime vicende
che portarono poi alla sua abdicazione.
Vi è infine un ultimo aspetto
sul quale soffermarsi, in quanto riguarda il futuro della Monarchia e la sua funzione
ed è la domanda sulla eventuale modifica costituzionale che dia al Sovrano un
ruolo più attivo. Qui i “sì” non superano il cinquanta per cento, attestandosi al
47,1, mentre i “no” sono a poca distanza con il 43,2 e gli incerti al 9,7.
La formula
attuale del Re che regna, ma non governa, come nelle altre monarchie costituzionali
europee, rimane la preferita, ed in questo caso una proposta di modifica potrebbe
spaccare gli spagnoli, dando argomenti ai fautori della scelta repubblicana,
che accuserebbero la monarchia di tendenze autoritarie.
In conclusione si è trattato
di una delle indagini più serie ed articolate sull'orientamento istituzionale di
un popolo che ha attraversato vicende anche tragiche, ed ha trovato in una rinnovata
monarchia il suo equilibrio, che oggi frange estreme, minoritarie, ma non
trascurabili, come i “podemos” cercano di stravolgere.
Domenico Giglio
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