NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 27 marzo 2011

Monarchici, spuntano le bandiere sabaude





MOTTA DI LIVENZA. 

La storia è maestra di vita, spiega Emilio Del Bel Belluz. E i 150 dell'Unità d'Italia sono passati anche attraverso la monarchia. Quindi è giusto che i nostri connazionali possano ripercorrere quello che è stato anche attraverso la bandiera del Re Umberto II. Del Bel Belluz fu tra coloro che partecipò ai funerali del re nel 1983 in Francia. «Ho deciso di esporre la bandiera sabauda perché trovo giusto onorare mio bisnonno Mariano che combatté con Garibaldi, mio nonno che porta il mio stesso nome, il quale ha combattuto la guerra di Libia e mio padre, prigioniero dei tedeschi nella seconda guerra mondiale».  Lo scrittore di Villanova onorerà altresì questo anniversario donando a una comunità di 300 italiani che vivono in Crimea, ai quali nel 1993 è stata restituita la Chiesa da parte dei russi, una statua della Madonna con il volto della mottense Beata Vergine dei Miracoli, dipinta dall'artista Antonio Lippi. «Perché le radici non devono gelare, altrimenti la nostra storia sarà scritta da altri», conclude Del Bel Belluz.  E il tricolore con lo stemma dei Savoia da ieri sventola anche su uno dei balconi di palazzo Arrigoni-Gaiotti in via Martiri della Libertà a Serravalle.  I proprietari dello storico palazzo Maria Rova e Federico Perin l'hanno appesa per festeggiare l'unità d'Italia. «E' un oggetto d'epoca - spiegano i padroni di casa - senza alcun intento monarchico o polemico. Alle altre finestre di casa abbiamo messo altri tre tricolori. La bandiera dei trisavoli Rova risale al 1861 e dal 1866 è sempre stata esposta nelle occasioni ufficiali».  La bandiera con lo stemma reale è anche stata esposta dallo stesso balcone in occasione delle riprese del film «In love and war» del 1996 girato per alcune scene proprio in via Martiri a Serravalle.  Quella volta Gigliola e Maria, mamma e nonna di Maria Rova, fecero le comparse al film. «Questa bandiera è un cimelio che comunque vuole ricordare i morti di quel periodo», concludono i titolari del palazzetto



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