Lunedi 16 settembre, ore
23,30 su RAI 1 è stato trasmesso un documentario “1948. L’anno che cambiò l’ltalia” affidato a Bruno Vespa, che si è avvalso per i commenti dello storico
Gianni Oliva.
Nel documentario interviste a Napolitano, De Mita, Ciccardini e
Segre ed altri. Dovendo inquadrare le elezioni politiche del 1948 si è dovuto
logicamente partire dalle elezioni di due anni prima, il 2 e 3 giugno 1946 per
il referendum istituzionale e l’Assemblea Costituente.
Oliva sul referendum,
oltre ai dati ufficiali per la affermazione repubblicana, di stretta misura, ha
ricordato il quesito posto alla Corte di Cassazione, su gli elettori “votanti”,
senza però approfondire il problema ed ha dato atto del comportamento corretto
e lineare del Re Umberto, di evitare la guerra civile, dato che a Napoli già
era scorso il sangue di giovani monarchici, concludendo che il Re, andando in
esilio, tra l’interesse per la Dinastia e quello per l’Italia, “aveva scelto
l’Italia”.
Riconoscimento doveroso, di uno storico non monarchico, che è stato
anche obiettivo in altri punti del documentario, con una decisa condanna del
comunismo, pur riconoscendo a Togliatti, dopo il famoso attentato di Pallante
che lo aveva colpito gravemente, di aver bloccato la rivolta che altri del suo partito,
avrebbero voluto scatenare.
Un documentario da meditare, anche per il ricordo
degli aiuti statunitensi e del Piano Marshall.
Domenico Giglio
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