L'italia durante il regime fascista: gli anni
del consenso (1922-1937)

La
legge elettorale Rocco (1928) conferì al Gran Consiglio del Fascismo la
designazione dei deputati da approvare o respingere in blocco. Partiti e
politici liberali, socialisti, cattolici, demo-radicali furono completamente
spazzati via. Solo alcuni loro esponenti avevano o avrebbero trovato riparo in
Senato. L'11 febbraio 1929 il Concordato Stato-Chiesa costituì corposo successo
del regime, rafforzato negli anni seguenti con l'imposizione del giuramento di
fedeltà al duce per tutti i pubblici impiegati (a eccezione dei Militari).
Il
rilancio della stabilità monetaria (“quota 90”), della produzione cerealicola e
di quella industriale, orchestrata dall'Istituto per la Ricostruzione
Industriale, presieduto dal già socialista Alberto Beneduce, suscitò ampio
consenso a Mussolini, forte di “pieni poteri”. Nel 1936 la lunga e costosa
guerra contro l'Etiopia, sorretta da abili operazioni di propaganda (l'offerta
di “oro alla Patria”, la lotta contro le “inique” e inefficaci sanzioni”
deliberate dalla Società delle Nazioni) e l'intervento in Spagna a sostegno dei
nazionalisti guidati da Francisco Franco contro la Repubblica rafforzarono il
potere personale del Duce e la liquidazione delle residue opposizioni
all'interno e all'estero.
Il
Convegno, realizzato con il concorso di prestigiosi sodalizi e centri di studio,
passa in rassegna aspetti poco noti del lungo “braccio di ferro” tra la Corona
e il regime. Mussolini si valse di
formidabili strumenti per soggiogare l'opinione nazionale: lo sport, la
cinematografia, la radio di stato e i maggiori quotidiani, allineati alle sue
direttive anche tramite il Ministero per la Stampa e la Propaganda (1935), poi
Cultura popolare.
Il Re via via rimase isolato.
Il
Convegno è promosso di concerto con il Rotary Club 1925 di Cuneo e si conclude
con la presentazione del volume di Aldo A. Mola, Giolitti. Il senso
dello Stato, nella conviviale seguente.
Associazione di Studi Storici Giovanni Giolitti (Cavour)
informazioni: www.giovannigiolitticavour.it - giovannigiolitticavour@gmail.com
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