Ho letto ed apprezzato il
ricordo del grande storico Gioacchino Volpe, ma avendolo conosciuto di persona ed
essere stato onorato della sua benevolenza desidero aggiungere un ricordo personale
ed alcune considerazioni.
La conoscenza risale al 1957, quando, come
responsabile nazionale dei giovani del Partito Nazionale Monarchico andai a visitarlo
a casa. Volpe abitava a Roma, in una zona boscosa (incredibile!), che si
raggiungeva con uno stradello che si dipartiva da via Aldrovandi, alle spalle
del grande edificio della galleria Nazionale d’Arte Moderna, ed al centro di
uno spiazzo sorgeva un casale rustico (oggi scomparso, insieme con strada e
boschetto)), la sua abitazione, lontana dai rumori della città e del suo
traffico. Nel corso di ripetute visite Gioacchino Volpe si mostrò sempre
disponibile alle esigenze di noi giovani, inserendosi nella vita del partito
monarchico, al quale aveva aderito, presente a conferenze e conferenziere.
Le sue
convinzioni monarchiche risorgimentali e sabaude, erano fermissime, per cui nel
tragico 1943-1945 rimase, senza esitazione, alle stesse fedele. Certamente fu considerato
un maestro anche da altri giovani di destra che, ricordo, raccolsero molti suoi
scritti, in un volume ciclostilato (?), intitolato “Saluto ad un maestro”.
Senza
dubbio la sua produzione storica è talmente vasta, che sarebbe troppo lungo
trascriverla, ma oltre quanto già citato nell'articolo, vorrei ricordare “Il
Medioevo”, “L’Italia in Cammino” e soprattutto i tre volumi della sua opera più
importante, “L’Italia Moderna”, sulla quale mi onorò di una sua affettuosa
dedica, come fece anche per il suo ultimo libro, edito da “Il Borghese”, nel 1961,
“L’Italia che fu”, raccolta di articoli e saggi, dove mi scrisse: ”Lieto che
l’ingegnere Giglio metta la sua giovinezza ed il suo fervore al servizio di una
causa che è sua e mia. Bene auguro e saluto – Gioacchino Volpe – 21 novembre
1961”.
Quanto alla casa editrice citata nell'articolo, la stessa fu opera non
sua, ma del suo primogenito, l’ingegnere Giovanni, scomparso poi prematuramente,
ideologicamente non del tutto eguale al padre.
Quanto infine alla barriera
contro il comunismo non dimentichiamo proprio l’istituto monarchico, per cui il
partito comunista, fu tra i principali fautori della scelta repubblicana, che non
avrebbe mai vinto se non ci fossero stati i voti del PCI, che, non
dimentichiamo, raccolse milioni di voti, e fu il più forte partito comunista
del mondo occidentale.
Questo per completare la figura del nostro grande Gioacchino
Volpe.
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