Un noto giornalista, ieri, ha
avuto modo di sottolineare che nella lista nera della storia italiana, il posto
di Vittorio Emanuele III, è peggiore di quello di Benito Mussolini, pur dovendo
rispondere di azioni che ha commesso il Duce.
E' dunque molto utile affrontare
questo paradosso; penso che gli italiani abbiano bisogno di fare i conti non
superficialmente con la propria storia patria: nessun popolo progredisce senza
fare conti e verità con il proprio passato. Vittorio Emanuele lII fu chiamato
il Re della vittoria, avendo seguito con perizia, intelligenza e responsabilità
ogni vicenda e decisione utile alla vittoria del primo conflitto mondiale. Fu
tra i Re più colti e innovatori dell’epoca pre-fascista, sostenendo la
industrializzazione e istruzione nel paese, oltre ad appoggiare i governanti
più responsabili moderni e fattivi come Giolitti. Insomma, era molto diverso
dal padre Umberto I, reazionario e molto chiuso, e del nonno Vittorio Emanuele
II, che né era colto né era interessato ai fatti di Stato: ci pensava Camillo
Benso conte di Cavour.
Fatto è però, che nel Pantheon
a Roma, troviamo sepolti sia il nonno che il padre, ma non lui che dopo
resistenze durante settant’anni alla sepoltura in Italia, solo qualche anno fa
ha potuto essere sepolto in patria, ma in una località sconosciuta in provincia
di Cuneo. Certamente deve rispondere di aver firmato l’infame decreto razziale
ed il controverso (inevitabile) affidamento a Mussolini del varo del governo
dopo le dimissioni di Facta.
Ma ebbe anche il merito di "dimettere"
il Duce e di decidere "l’armistizio belligerante" unendosi agli
alleati: unico caso tra tutti gli alleati di Hitler. Allora perché tanto
accanimento ci si chiederebbe?
Penso che la motivazione vada ricercata non
soltanto nell’errore grave del decreto razziale, ma soprattutto al fatto che il
Referendum per la soppressione della monarchia richiedeva per i repubblicani
una vis polemica esorbitante, per convincere gli italiani a votare per la
Repubblica, che poi vinse, seppur tra misteri e sospetti.
Ecco perché sono
convinto che gli italiani facciano bene a storicizzare quegli eventi (anche i
sospetti di brogli elettorali per la Repubblica), nel consentire a Vittorio
Emanuele III di riposare insieme agli altri Re d’Italia nel Pantheon.
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