NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 6 febbraio 2020

Riposi nel Pantheon


di Raffaele Bonanni

Un noto giornalista, ieri, ha avuto modo di sottolineare che nella lista nera della storia italiana, il posto di Vittorio Emanuele III, è peggiore di quello di Benito Mussolini, pur dovendo rispondere di azioni che ha commesso il Duce. 
E' dunque molto utile affrontare questo paradosso; penso che gli italiani abbiano bisogno di fare i conti non superficialmente con la propria storia patria: nessun popolo progredisce senza fare conti e verità con il proprio passato. Vittorio Emanuele lII fu chiamato il Re della vittoria, avendo seguito con perizia, intelligenza e responsabilità ogni vicenda e decisione utile alla vittoria del primo conflitto mondiale. Fu tra i Re più colti e innovatori dell’epoca pre-fascista, sostenendo la industrializzazione e istruzione nel paese, oltre ad appoggiare i governanti più responsabili moderni e fattivi come Giolitti. Insomma, era molto diverso dal padre Umberto I, reazionario e molto chiuso, e del nonno Vittorio Emanuele II, che né era colto né era interessato ai fatti di Stato: ci pensava Camillo Benso conte di Cavour.

Fatto è però, che nel Pantheon a Roma, troviamo sepolti sia il nonno che il padre, ma non lui che dopo resistenze durante settant’anni alla sepoltura in Italia, solo qualche anno fa ha potuto essere sepolto in patria, ma in una località sconosciuta in provincia di Cuneo. Certamente deve rispondere di aver firmato l’infame decreto razziale ed il controverso (inevitabile) affidamento a Mussolini del varo del governo dopo le dimissioni di Facta. 
Ma ebbe anche il merito di "dimettere" il Duce e di decidere "l’armistizio belligerante" unendosi agli alleati: unico caso tra tutti gli alleati di Hitler. Allora perché tanto accanimento ci si chiederebbe? 
Penso che la motivazione vada ricercata non soltanto nell’errore grave del decreto razziale, ma soprattutto al fatto che il Referendum per la soppressione della monarchia richiedeva per i repubblicani una vis polemica esorbitante, per convincere gli italiani a votare per la Repubblica, che poi vinse, seppur tra misteri e sospetti. 
Ecco perché sono convinto che gli italiani facciano bene a storicizzare quegli eventi (anche i sospetti di brogli elettorali per la Repubblica), nel consentire a Vittorio Emanuele III di riposare insieme agli altri Re d’Italia nel Pantheon.


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