2) L’incolumità della Famiglia Reale non è più garantita.
3) Colloquio Bracci-De Gasperi.
« ...Il Presidente e il Consiglio si
assumeranno la responsabilità delle gravi decisioni, spegneremo subito i focolai dell’eventuale ribellione, compresa
quella del Re. Ma se non autorizzate libertà, ditecelo, prima che sia troppo tardi.
Pensateci bene prima di rispondere. Studiate da quale parte è la ragione, perché una vostra azione eventuale contro il diritto degli italiani avrebbe
conseguenze nazionali e internazionali difficili a misurarsi ».
Non si garantisce più l’incolumità della Famiglia
Reale
Da un ultimo colloquio del Gen. Infante col Brigadiere Maurice Stanley Lush risultava « che non si poteva fare affidamento sulla buona volontà degli Alleati anche in caso, già in atto, di patente spregio della legge... Gli
Alleati che in un primo tempo avevano promesso di garantire l’incolumità personale de! Re e soprattutto della Famiglia, si erano ritirati da questa promessa ».
Cariche di cavalleria e manganellate della
Celere dispersero una dimostrazione monarchica di protesta in Piazza del
Popolo.
Colloquio Bracci - De Gasperi
« Bracci: E’ tempo di agire... Gli Alleati in fin
dei conti sperano in una repubblica più disarmata della Monarchia, al momento
della firma del duro Trattato di Pace che ci stanno preparando... Durante la giornata, vari di noi hanno suggerito ad essi che la Repubblica non ha legami col passato; essa,
fuori del ginepraio dei nazionalismi, guarda al futuro, consapevole d’altra parte
anche delle colpe italiane... Per ragioni interne e internazionali essi, in caso di
turbamento sono piuttosto disposti a prendere posizione in favore del
Governo... ».
Il non intervento della A. C.
«A proposito di quanto pubblicato in questi
giorni circa pretese ingerenze della Commissione alleata in ordine alla presente situazione politica italiana, l’Ansa ha potuto accertare che la Commissione stessa mai è intervenuta, in questo
delicato periodo del nostro Paese, nelle faccende interne italiane.
Del resto, mai ad essa è stato
ufficialmente richiesto di intervenire, né da parte del Re né da parte del Governo italiano.
Per ciò che si riferisce al recente passo
compiuto dall’On. Tullio Benedetti verso l’Ammiraglio Stone, l’Ansa è in grado di precisare che questi si è limitato
a rimettere all’On. De Gasperi, per competenza, la richiesta di intervento pervenutagli,
informandone nel contempo l’On. Benedetti.
Circa poi le visite fatte dall’Ammiraglio
Stone in Quirinale viene chiarito che la visita è stata una sola in seguito all’invito rivolto dal Re al Capo
della Commissione alleata per informarlo in linea di cortesia, intorno agli sviluppi della situazione politica; questo colloquio durò mezz’ora e non vi
presenziarono altre personalità ».
(12 giugno 1946 - Agenzia Ansa).
( 1) Da Storia segreta pag.196 e 200 e da un saggio di Bracci sulla crisi di giugno
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