NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 6 giugno 2019

Il libro azzurro sul referendum - XIV cap - 1-4



2) L’incolumità della Famiglia Reale non è più garantita.
3) Colloquio Bracci-De Gasperi.


« ...Il Presidente e il Consiglio si assumeranno la responsabilità delle gravi decisioni, spegneremo subito i focolai dell’eventuale ribellione, compresa quella del Re. Ma se non autorizzate libertà, ditecelo, prima che sia troppo tardi. Pensateci bene prima di rispondere. Studiate da quale parte è la ragione, perché una vostra azione eventuale contro il diritto degli italiani avrebbe conseguenze nazionali e internazionali difficili a misurarsi ».

Non si garantisce più l’incolumità della Famiglia Reale
Da un ultimo colloquio del  Gen. Infante col Brigadiere Maurice Stanley Lush risultava « che non si poteva fare affidamento sulla buona volontà degli Alleati anche in caso, già in atto, di patente spregio della legge... Gli Alleati che in un primo tempo avevano promesso di garantire l’incolumità personale de! Re e soprattutto della Famiglia, si erano ritirati da questa promessa ».

Cariche di cavalleria e manganellate della Celere dispersero una dimostrazione monarchica di protesta in Piazza del Popolo.

Colloquio Bracci - De Gasperi
« Bracci: E’ tempo di agire... Gli Alleati in fin dei conti sperano in una repubblica più disarmata della Monarchia, al momento della firma del duro Trattato di Pace che ci stanno preparando... Durante la giornata, vari di noi hanno suggerito ad essi che la Repubblica non ha legami col passato; essa, fuori del ginepraio dei nazionalismi, guarda al futuro, consapevole d’altra parte anche delle colpe italiane... Per ragioni interne e internazionali essi, in caso di turbamento sono piuttosto disposti a prendere posizione in favore del Governo... ».


Il non intervento della A. C.
«A proposito di quanto pubblicato in questi giorni circa pretese ingerenze della Commissione alleata in ordine alla presente situazione politica italiana, l’Ansa ha potuto accertare che la Commissione stessa mai è intervenuta, in questo delicato periodo del nostro Paese, nelle faccende interne italiane.
Del resto, mai ad essa è stato ufficialmente richiesto di intervenire, né da parte del Re né da parte del Governo italiano.
Per ciò che si riferisce al recente passo compiuto dall’On. Tullio Benedetti verso l’Ammiraglio Stone, l’Ansa è in grado di precisare che questi si è limitato a rimettere all’On. De Gasperi, per competenza, la richiesta di intervento pervenutagli, informandone nel contempo l’On. Benedetti.
Circa poi le visite fatte dall’Ammiraglio Stone in Quirinale viene chiarito che la visita è stata una sola in seguito all’invito rivolto dal Re al Capo della Commissione alleata per informarlo in linea di cortesia, intorno agli sviluppi della situazione politica; questo colloquio durò mezz’ora e non vi presenziarono altre personalità ».
(12 giugno 1946 - Agenzia Ansa).



(   1) Da Storia segreta pag.196 e 200 e da un saggio di Bracci sulla crisi di giugno

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