Dall'amico Antonio Ratti riceviamo la segnalazione di questo articolo.
di Luigi Morrone
di Luigi Morrone
Gianpaolo Pansa: «Bella ciao. È una canzone che non è mai stata dei partigiani, come molti credono, però molto popolare». Giorgio Bocca: «Bella ciao … canzone della Resistenza e Giovinezza … canzone del ventennio fascista … Né l’una né l’altra nate dai partigiani o dai fascisti, l’una presa in prestito da un canto dalmata, l’altra dalla goliardia toscana e negli anni diventate gli inni ufficiali o di fatto dell’Italia antifascista e di quella del regime mussoliniano … Nei venti mesi della guerra partigiana non ho mai sentito cantare Bella ciao, è stata un’invenzione del Festival di Spoleto».
La voce
“ufficiale” e quella “revisionista” della storiografia divulgativa sulla
Resistenza si trovano concordi nel riconoscere che “Bella ciao” non fu mai
cantata dai partigiani.
Ma qual
è la verità? «Bella ciao» fu cantata durante la guerra civile? È un prodotto
della letteratura della Resistenza
o sulla Resistenza,
secondo la distinzione a suo tempo operata da Mario Saccenti?
In “Tre uomini in una barca: (per tacer del cane)” di Jerome K.
Jerome c’è un gustoso episodio: durante una gita in barca, tre amici si fermano
ad un bar, alle cui parete era appesa una teca con una bella trota che pareva
imbalsamata. Ogni avventore che entra, racconta ai tre forestieri di aver pescato
lui la trota, condendo con mille particolari il racconto della pesca. Alla fine
dell’episodio, la teca cade e la trota va in mille pezzi. Era di gesso.
Situazione più o meno simile leggendo le varie ricostruzioni
della storia di quello che viene presentato come l’inno dei partigiani. Ogni
“testimone oculare” ne racconta una diversa. Lo cantavano i partigiani della
Val d’Ossola, anzi no, quelli delle Langhe, oppure no, quelli dell’Emilia,
oppure no, quelli della Brigata Maiella. Fu presentata nel 1947 a
Praga in occasione della rassegna “Canzoni Mondiali per la Gioventù e per la
Pace”. E così via.
Ed anche sulla storia dell’inno se ne presenta ogni volta una
versione diversa.
Negli anni 60 del secolo scorso, fu avvalorata l’ipotesi che si
trattasse di un canto delle mondine di inizio XX secolo, a cui “I partigiani”
avrebbero cambiato le parole. In effetti, una versione “mondina” di “Bella
ciao” esiste, ma quella versione, come vedremo, fa parte dei racconti dei
pescatori presunti della trota di Jerome.
[...]
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