L’adunata degli Alpini, a Milano, dell’11 maggio, nel
centesimo anniversario della fondazione della loro associazione nazionale, A.N.A., ha dato occasione
ad articoli e servizi televisivi su questa imponente manifestazione, sul suo significato
patriottico, e sulle vicende storiche di questo corpo, la cui origine risale ad
un Decreto, del 15 ottobre 1872, firmato da Vittorio Emanuele II.
In questi ricordi e sul significato
del tipico cappello, detto “alla calabrese”,“ dalla lunga penna nera”, si è anche
ricordata la proposta, nel secondo dopoguerra, di abolire questo caratteristico
copricapo. All’epoca ci fu in Parlamento una battaglia, da cui poi uscì vittoriosa
la conferma del cappello alpino, ed in questa battaglia si distinse un parlamentare
del Partito Nazionale Monarchico, il siciliano, allora colonnello, poi generale,
Antonino Cuttitta, eletto nel 1948 e riconfermato per ben quattro Legislature.
L’on. Cuttitta, oltre alla
battaglia per la conservazione del cappello piumato, fu un parlamentare attento
a tutte le problematiche militari, con una costante presenza ai lavori della Camera
dei Deputati, con ripetuti intervenenti, interrogazioni e presentazione di disegni
di legge, sempre a vantaggio delle categorie più svantaggiate, militari e non,
con grande competenza che gli fu riconosciuta anche dagli avversari politici.
Parlamentare assiduo come pochi, coerente e fedele ai suoi ideali è ancora oggi
un esempio da non dimenticare,che conferma il ruolo non secondario dei monarchici
nella vita nazionale e parlamentare del primo dopoguerra.
Domenico Giglio
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