NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 3 aprile 2022

Una riflessione sulla Regina Elena

 di Emilio Del Bel Belluz



La primavera è alle porte e mi ritorna in mente  un capitello costruito sul ciglio di una  stradina  di campagna, visto lo stesso periodo dell’anno scorso. In questa edicola votiva  vi era dipinto l’immagine della  Madonna, e mentre mi apprestavo a fotografarla, mi si avvicinò un contadino che mi disse che il pittore  aveva conosciuto la Regina Elena del Montenegro. 
L’uomo continuò a parlarmi della sovrana,  della sua bontà, e dell’amore che aveva per gli italiani. Questo vecchio tolse dal suo portafoglio una foto della Regina Elena e me la mostrò. L’immagine raffigurava la sovrana  vestita in modo semplice, che sorrideva. Il vecchio volle donarmi questa foto, dicendo che a lui non sarebbe servita a lungo, perché aveva ancora pochi anni davanti. L’uomo mi chiese di scrivere qualcosa sulla Regina, che meritava d’essere ricordata, anche perché era stata nominata Venerabile ed aveva ricevuto dal Papa Pio IX  la Rosa d’oro della Cristianità, il 5 aprile 1937. 
L’uomo mi chiese di scrivere con il cuore, perché quella donna aveva curato le ferite di suo padre che aveva combattuto nella Grande Guerra. 
La Regina lo aveva messo a suo agio, prendendogli la mano,  infondendogli coraggio e la speranza che sarebbe tornato a casa molto presto. Infatti,  fece ritorno a casa e spesso ricordava la sua Regina che gli aveva curato le ferite come una Madre e pensò che ella assomigliasse alla Madonna. 
Dopo questo racconto così toccante, cercai di conoscere la storia della regina Elena,  apprendendo anche dalle testimonianze della gente che l’aveva conosciuta.  In questi giorni ho ricevuto da una maestra che ha sempre insegnato con amore e con una bravura davvero grandiosi, una riflessione sulla Regina Elena del Montenegro. 
Questa cara Maestra e lo scrivo con la lettera maiuscola,  ha novantaquattro anni ed alcune settimane fa avevo scambiato con lei  qualche parola sulla Regina, e le avevo comunicato la mia speranza che presto venisse proclamata beata. La Chiesa non può non onorare una Regina che anche durante la guerra aveva cercato in tutti i modi di promuovere la pace, scrivendo una lettera con il cuore, nel 1939, dopo l’invasione della Polonia, da parte della Germania, alle consorti dei sovrani affinché desistessero dall’intenzione di scendere in guerra. 
Una donna coraggiosa disposta a tutto pur di essere dalla parte dei poveri, e dei sofferenti. Una donna piena di fede che si era consegnata pienamente nelle mani di Dio. Una mamma che nel lager di Buchenwald, il 28 agosto 1944, perse  l’adorata figlia, la principessa Mafalda. Anche questo dolore lo aveva offerto a Dio. Riporto la riflessione della maestra Adalgisa, di Motta di Livenza: “Mi è giunta, graditissima, la notizia che presto sarà beatificata la benemerita Regina Elena, moglie di Vittorio Emanuele III di Savoia. Soprattutto mi ha colpito, positivamente, il sapere che questa fervente Regina abbia voluto camminare, umilmente, con il suo amato popolo. 
Il profumo profuso dalla sua carità chiama  tutti, e  ciascuno di noi, ad imitarla sapendo che Dio ci ha creato, è morto per noi e ci ama sempre. Amata regina, grazie del tuo sublime insegnamento. Il tuo profumo si espande ancora”.

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