Il titolo sarebbe: "Storia. Vita elegiaca di Umberto II, il principe che s’oppose alla fuga dell’8 settembre". Abbiamo già da queste poche parole tutto da eccepire.
L'introduzione parla di "equilibrato saggio" di Oliva. E anche su questo abbiamo già detto tutte le nostre perplessità.
La cosa terribile è che credono anche di parlare bene del Re, in tal modo.
La cosa terribile è che credono anche di parlare bene del Re, in tal modo.
Lo staff
“Il migliore dei quattro Savoia regnanti” lo definì una volta lo storico inglese Denis Mack Smith sempre un po’ acido nei confronti dei sovrani (e degli altri cinquanta milioni e passa di sudditi) italiani. Umberto II di Savoia non fu Re per pochi giorni, come sembrerebbe indicare l’elegiaco titolo di “Re di Maggio”, ma sostanzialmente fu Capo di Stato per due delicatissimi anni. Ora un equilibrato saggio di Gianni Oliva racconta “Gli ultimi giorni della Monarchia” (“Gli ultimi giorni della Monarchia. Giugno 1946: quando l’Italia si scoprì repubblicana”, edizioni Mondadori).
La vittoria della Repubblica nel referendum non fu travolgente: una sostanziale parità. Mancavano all’appello i voti del Trentino e di Trieste, tagliati fuori dalla giurisdizione dello Stato italiano nel momento in cui il popolo fu convocato alle urne. [...]
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