NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 7 novembre 2014

UN SENATO DA IMITARE


Le  elezioni  di  “metà  mandato”, tenutesi  negli  Stati  Uniti  d’ America , martedì  5  novembre, per  rinnovare  un  terzo del  Senato  e  l’intera  Camera, hanno  visto  i  riflettori  della  stampa  e  delle  televisioni  puntati  su  questo  evento  e  sul  significato  di  questo  voto  popolare.
Ora, a  prescindere  dal  risultato, che  ha  visto  ribaltata  la  maggioranza  dai  democratici  ai  repubblicani,si  è  molto  parlato  e  scritto  sull’importanza   che  il  Senato  degli  USA, composto  di  soli  cento  senatori, due  per  ogni  stato, quale  che sia  il suo  numero  di   abitanti, su  una  popolazione  complessiva  di  oltre  trecento  milioni, ha  nella vita  politica  e  nell’attività  del  Governo  Federale, ed  i  limiti  che  questa  istituzione  può  porre  allo  stesso  Presidente, specialmente  quando  non  appartenga  al  partito  che  detiene  la  maggioranza  nel  Congresso.
L’esame  approfondito, e  non  formale, e  l’ approvazione  di  nomine  delicatissime, proposte  dal  Presidente, quale  ad  esempio  quelle   dei  candidati  alla   carica  vitalizia  di  Giudice  della  Corte  Suprema   degli  USA, sono  la  conferma  del  ruolo  fondamentale  che  il  Senato  svolge, ben  diverso  da  quello  modesto  della  seconda  Camera  come è  in  Francia  ed  in  Germania, e da  quello, che   sull’esempio   franco-tedesco, si  vuole  ora  dare  anche  all’Italia.
Se, tornando  ai  nostri  casi, si  volevano  evitare  i  lacci  ed  i lacciuoli  del  “bicameralismo  perfetto”, si  poteva  guardare  oltre  l’ Oceano  Atlantico, per  verificare  quanto  di  questa  esperienza  più  che  bicentenaria   fosse  da  recepire, lasciando  ad  esempio  proprio  al  nostro  Senato, anche  per  l’età  maggiore  per  eletti  ed  elettori, il  ruolo  fondamentale  di  salvaguardia  delle  Istituzioni  e  di  garanzia di  buon  funzionamento, con  il  voto  di  fiducia  al  Governo  e  l’approvazione  della  legge  finanziaria  o  di  leggi  costituzionali  e  trattati  internazionali,  e   togliendogli  l’onere  della  discussione  ed  approvazione  delle  ormai  centinaia  di decreti e decretini  che  vengono  sfornati  quotidianamente  dal  governo, costituendo  così  una  riserva  di  saggezza, se  ancora  ha  valore  questo  termine, e  di  equilibrio, come  in  fondo  era  stato  delineato  nella  costituzione  entrata  in  vigore nel  1948, che  prevedeva  una  diversa  durata del  Senato  rispetto  alla  Camera  dei  Deputati, per  limitare  effetti  sconvolgenti  di  un  risultato  elettorale  per  la  Camera  molto  diverso  da  quello  precedente, norma  che  proprio  perché  saggia  fu  modificata  dopo  breve  tempo.
Ritornando  ora  agli  Stati  Uniti  si  è  definito  “anatra  zoppa”  il  Presidente democratico,  che  negli  ultimi  due  anni  del  suo mandato, dovrà  combattere  su  ogni  provvedimento  della  sua  amministrazione, con  una  maggioranza  parlamentare  del  partito  repubblicano, ma questo  era  già  avvenuto   in Francia  più   volte, dimostrando  che  i  presidenti  delle  repubbliche  sono, malgrado  le  formali  dichiarazioni  contrarie, come  quelle  ora  di  Obama , sempre  uomini  di  parte, per  lo  più  eletti  con  maggioranze  minime  di  voti  popolari, ultimissimo  esempio  in  Brasile, con  un  51,4%  rispetto  ad  un  48,6%, spaccando  quasi  a  metà  il  paese, il  che, in  Stati  di  collaudata  liberaldemocrazia  come  negli  USA  non  compromette  lo spirito  nazionale  ed  i  relativi  valori  condivisi  da  tutto  il  popolo, divisioni  che  sono  quanto mai  pericolose  in  paesi  con  valori  e  tradizioni  nazionali non  egualmente  assimilate, o che  si  è  cercato  scientemente  di  distruggere.


Domenico  Giglio

Nessun commento:

Posta un commento