di Gianluigi Chiaserotti
Nel 2011 è caduto un fondamentale anniversario per la storia d’Italia. Sono stati CL anni da quel 17 marzo 1861, giorno in cui, nella suggestiva aula del Parlamento Subalpino di Torino sita in Palazzo Carignano, fu proclamato il Regno d’Italia e la nostra Penisola divenne una ed indipendente.
Dopo secoli di divisioni,
invasioni straniere, distinzioni di usi e tradizioni, popoli diversi, sotto la
fulgida e lungimirante guida dell’antico Regno di Sardegna, si arrivò alla necessaria
e non più procrastinabile unificazione.
Alla luce di questo importante
anniversario, abbiamo pensato di dedicare un pensiero a quello che fu, attraverso i secoli, il simbolo dei
Re d’Italia e quindi dell’Italia: la Corona Ferrea.
Quando si parla della “Corona del Ferro ” detta, comunemente, “Ferrea” si intende parlare di quel
prezioso diadema, conservato nel Duomo di Monza, che molto simboleggiò la
storia italica e, in senso lato, quella
europea.
Ma la stessa, prima di giungere
ad essere conservata in Monza, ebbe delle vicissitudini che qui si cercherà di
ricordare tenendo presenti le cronache, le pie tradizioni ed anche un po’ di
storia.
Sant’Elena (ca. 255-ca. 335),
madre dell’imperatore Costantino (285-337), trovò sul Calvario, insieme alla croce
del martirio di Gesù Cristo, due chiodi che servirono per la crocifissione. Con
un uno di essi, la Santa pensò di realizzare un diadema, ornato di gemme, e di
mandarlo in ricordo al figlio.
Si chiamò “Corona Ferrea”, in quanto il marchio aureo, a metà della sua
altezza, era legato da una striscia di ferro, larga circa un centimetro e molto
rozzamente lavorata. Su detto ferro erano praticati, con una certa
irregolarità, undici fori simbolici, che avrebbero dovuto ricordare gli undici
veri Apostoli di Gesù. A conferma di ciò, Sant’Ambrogio (334 o 339/340-397),
nel corso dell’orazione funebre dell’imperatore Teodosio I “il Grande” (347-395), disse che la
corona fu fatta realizzare propriamente da Sant’Elena con un chiodo reperito
sul Calvario e che Costantino se ne cinse per primo il capo.
La Corona, dopo oscure vicende,
giunse nelle mani del papa San Gregorio Magno (discendente della nobile
famiglia Anicia, 540-604) che la donò alla virtuosissima, ma cattolica regina
longobarda Teodolinda (+ 628). Sembra che costei ordinò che con tale Corona si
dovessero incoronare tutti i futuri re d’Italia e per di più Teodolinda ne
cinse la fronte del coniuge Agilulfo (+ 615), duca di Torino. Morto
quest’ultimo, la regina, quale reggente per il figlio, fece innalzare in Monza
la Basilica di San Giovanni e, oltre a dotarla di ricchi tesori, la fece anche
custode imperitura (come lo è attualmente) della “Corona del Ferro”.
Ma le sue
vicende non finirono qui.
Ben due volte la Corona corse il
rischio di andare perduta. Una prima volta (1273) quando i Torrigiani, Signori
di Milano, ebbero la “bella idea” di
dare in pegno il tesoro di Monza, ma (1319) Matteo Visconti (1250-1322)
riscattò la Corona. Cinque anni più tardi il prestigioso monile, al fine di
evitare che cadesse nelle mani delle fazioni in lotta, assieme al tesoro di
Monza stesso, fu inviato in Avignone, ma successivamente restituito al papa
Clemente VI (Pier Roger, 1291-1352) nel 1345.
Con la “Corona Ferrea” si incoronò (nel Duomo di Milano il 26 maggio 1805),
re d’Italia Napoleone I (1769-1821), il quale diede la spada ad Eugêne
Beauharnais (1781-1824), il futuro vicerè, e di sua mano si pose in testa detta
corona, pronunciando le storiche parole: “Dio
me l’ha data, guai a chi la toccherà!”.
L’imperatore dei francesi per
perpetuare tale evento istituì l’Ordine della Corona di Ferro, il quale, caduto
Napoleone, venne rinnovato, con nuovi statuti, dall’imperatore d’Austria
Francesco II d’Absburgo (1768-1835), mentre il figlio, Ferdinando I
(1793-1875), a sua volta fu incoronato con la storica corona il 6 settembre
1838 in Milano.
Nel 1849 la corona fu portata a
Mantova, poi a Verona ed infine, nel 1859, fu tolta, ancora una volta,
all’Italia in quanto il governo austriaco, prevedendo un disastro, ordinò il
trasferimento in Vienna del tesoro di Monza. Però nel 1866 il generale Luigi
Federico Menabrea (1809-1896), inviato a Vienna per trattare la pace, richiese,
fra altri oggetti, la restituzione della corona.
E per questa occasione il re
Vittorio Emanuele II (1820-1878), emulo di Napoleone, istituì il 22 aprile 1868
l’Ordine della Corona d’Italia nel quale la “Corona Ferrea”, simbolo dell’Italia (quella sabauda era con croce
trifogliata), vi era rappresentata.
Nel corso della II Guerra
Mondiale la Corona fu custodita in Vaticano, ma nel 1946 fu portata nuovamente
e definitivamente a Monza.
Fin d’ora abbiamo, molto
sommariamente, analizzato le vicende storiche della “Corona del Ferro”.
Vediamo
qualcuna delle ipotesi di storiografi e cronografi.
Colui che la denominò per primo
“ferrea” fu il cronografo, nel 1262, Rolando Patavino
nel suo “De Factis”: “(…) Burgum Modiciam attentavit, volens eam
forsitam privare (…) coronae ferrae, (…) quandocumque fuit omano rum imperator
electus (…)”.
Scrive lo storiografo Tristano
Colco nella di lui “Historia Mediolani”:
“(…) est autem circulus ferreus, quem
corona aurea, gemmis margaritisque ornata, (…)”.
Si legge altresì nel libro del Cerimoniale Romano del 1516: “(…) Quae quidem corona ideo appellatur
ferrea, quod laminam quandam habet ferream in summitate, alioquin aurea et
preciosissima”.
Sempre dalle cronache dei
cronografi vediamo qualcuna delle incoronazioni. L’erudito Paolo Morigia
(1525-1604) e lo storiografo Galvaneo Della Fiamma (Secolo XIV) ammisero le
incoronazioni dei re longobardi. Lo storico Carlo Sigonio (Carolus Sigonius)
(1520-1584) asserì che Carlo Magno (742-814) fu incoronato in Monza con la
preziosa corona e così i di lui discendenti (Sigonius “De regno Italiae”, lib. IV), mentre ciò per il Della Fiamma è
falso. Il francese, o meglio il gallico, Coint (Ann. Eccl. Franc. Tomo VI,
pagg. 52-53 ad annum 774) dice: “Non
sarai temerario se negherai che Carlo Magno sia stato incoronato con quella
corona (leggi ferrea) non essendo alcuna memoria di questo fatto”.
E’, senza
dubbio, un discorso molto lungo e molto articolato.
Concretamente sappiamo che la “Corona del Ferro” è conservata nel Duomo
di Monza e rappresenta quella certa tradizione italica ed europea della
monarchia, come istituzione.
E la “Corona del Ferro” è, senza dubbio, la
Storia d’Italia.
Un’Italia, di già unita,
attraverso i secoli, da codesto monile simbolico, ma che poteva benissimo
essere concretamente tale prima di quel glorioso 17 marzo 1861, grazie alla
lungimiranza del Conte di Cavour (1810-1861) ed alla Real Casa di Savoia nella
persona del Re Vittorio Emanuele II.
Nessun commento:
Posta un commento