NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 11 maggio 2012

Torneresti alla Monarchia???


Fino al 1946 l'Italia era una monarchia costituzionale basata sullo Statuto albertino: il vertice dello Stato si configurava come un organo denominato Corona, il cui titolare aveva il titolo di re d'Italia. La titolarità della Corona si trasmetteva ereditariamente in maniera conforme alle leggi di successione dinastica. Nel 1946 l'Italia divenne una repubblica e fu, nello stesso anno, dotata di un'Assemblea costituente al fine di munirla di una costituzione avente valore di legge suprema dello stato repubblicano, onde sostituire lo Statuto albertino sino ad allora vigente. 

Si trattò di un passaggio di evidente importanza per la storia dell'Italia contemporanea dopo il ventennio fascista ed il coinvolgimento nella seconda guerra mondiale. La transizione si svolse in un clima di esasperata tensione e rappresenta un controverso momento della storia nazionale assai ricco di eventi, cause, effetti e conseguenze, che è stato anche considerato una rivoluzione pacifica dalla quale si produsse una forma di stato poco differente dall'attuale. 

La nascita della repubblica fu accompagnata da polemiche circa la regolarità del referendum che la sancì. I presunti brogli elettorali ed altre supposte azioni "di disturbo" della consultazione popolare, tuttavia, non sono stati mai accertati dagli storici, pur avendo costituito un tema di rivendicazione da parte dei sostenitori della causa monarchica 

Il 2 giugno 1946, insieme alla scelta sulla forma dello stato, i cittadini italiani (comprese le donne, che votavano per la prima volta) elessero anche i componenti dell'Assemblea costituente che doveva redigere la nuova carta costituzionale. 

Nella giornata del 2 giugno e la mattina del 3 giugno 1946 ebbe dunque luogo il referendum per scegliere fra monarchia o repubblica. Sia pure di misura, si ebbe una maggioranza dei voti validi in favore della soluzione repubblicana, anche se non mancheranno ricorsi e voci di brogli. 

Il 10 giugno, alle ore 18:00, nella Sala della Lupa a Montecitorio la Corte di Cassazione diede lettura dei risultati del referendum così come erano stati inviati dalle prefetture (la repubblica ottenne 12.717.923 voti, mentre i favorevoli alla monarchia risultarono 10.719.284), senza però procedere alla proclamazione della repubblica e rimandando al 18 giugno il giudizio definitivo su contestazioni, proteste e reclami.  
[...]

Nessun commento:

Posta un commento