NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 15 maggio 2012

Gioielli della Corona. Dopo 66 anni mistero fitto sull'oro dei Savoia


Il tesoro è custodito da Bankitalia. Ma resta il rebus su chi ne ha diritto

Roma, 13 mag. L'oro dei Savoia resta un mistero. 

di Andrea Ducci 

Il prossimo 5 giugno sarà il sessantaseiesimo anniversario. Alla vigilia dell’estate del 1946 la cassa centrale della Banca d’Italia ingoiò un tesoro registrato sotto il nome «gioie di dotazione della Corona del Regno». Da quel momento i cosiddetti gioielli della Corona d’Italia appartenuti ai Savoia non hanno mai più visto la luce rimanendo sepolti in un caveau dell’istituto di Via Nazionale.
E’ un mistero tipicamente italiano il perché sessantasei anni non siano stati sufficienti a stabilire la proprietà di quei gioielli trasferendoli nella disponibilità di chi ne ha titolo. L’ultimo a vederli è stato Falcone Lucifero quando all’indomani del referendum costituzionale del 1946 fu incaricato, in qualità di ministero della Real Casa, di affidarli in custodia alla Banca d’Italia. Il contenuto di questo deposito dormiente un po' speciale si è però trasformato in un letargo durato oltre mezzo 
secolo perché incardinato nella mai definita querelle tra casa Savoia e la Repubblica Italiana.
Il Mondo, nel numero in edicola venerdì prossimo, ricostruisce la vicenda a dieci anni esatti dalla decisione della procura di Roma di rimuovere il vincolo che impediva di esaminare e catalogare i gioielli. Tanto che nel 2006, dopo sessanta anni di letargo, Bankitalia ha preso coraggio e scritto alla Presidenza del Consiglio chiedendo indicazioni sul comportamento da tenere in quanto depositaria.
Nel frattempo innumerevoli musei e curatori di mostre si sono fatti sotto per esporre i beni della Corona Italiana. Richiesta mai soddisfatta perché i cofanetti sigillati possono essere aperti solo da chi ne ha diritto. Ma dal 1946 ad oggi non è mai stato stabilito se questo diritto sia in capo alla Repubblica Italiana o agli eredi Savoia. Un Paese credibile quanto tempo deve impiegare per assegnare la legittima proprietà di un bene a un privato o, d’altra parte, restituirlo alla collettività in modo che possa beneficiarne? Unica certezza è che per ora nessuno può vederli, catalogarli, né, tanto meno, fare una perizia. Così il 5 giugno si celebrerà l’ennesimo anniversario di uno dei tanti inspiegabili misteri della storia italiana.

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