NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 29 novembre 2022

Le millenarie radici cristiane di Casa Savoia

di Francesco di Bartolomei

 

Conversare sopra un rapporto plurisecolare tra la più antica casa reale d’Europa e la sua religione è un esercizio duro, se si vuole avere il dono della sintesi.

La “diletta” Casa di Savoia (così chiamata da alcuni pontefici), nel corso di un periodo storico così lungo ha alternato momenti di grande legame al cattolicesimo, ad altri di profonda tensione e rottura col papato, che tuttavia non pregiudicarono mai il rapporto spirituale.

Dai tempi del Conte Biancamano, capostipite della dinastia (980 d.C.) e benefattore di chiese e conventi nei suoi territori, la storia si snoda attraverso le crociate dove spicca tra i Savoia la figura del Conte Amedeo II detto appunto “il crociato”. Chiamato alle armi dal Papa Callisto II suo zio, partecipò alla seconda crociata, guidando le avanguardie cristiane in Anatolia e trovando due anni dopo la morte a Cipro. In una guerra santa successiva (1366) Amedeo VI in una nave-galea veneziana sulla quale era imbarcato fece montare oltre la bandiera con le insegne sabaude un vessillo di colore azzurro in onore del manto mariano. Pare che da queste circostanze nacque l’adozione per la futura casa regnante del nostro paese, di quel colore azzurro o blu-Savoia che ancora oggi per tale motivo è il colore indossato da tutti gli sportivi italiani.

Per quanto attiene il culto parliamo della famiglia reale con più santi, beati e servi di Dio della storia, ben trentasette. I santi veri e propri sono due: Santa Giovanna e San Girolamo Carmelo. La prima nata nel 1306 fu sposa di Andronico III e Imperatrice di Bisanzio. Cercò da quella posizione di ricucire lo strappo dello scisma d’oriente. A tutt’oggi la chiesa la commemora con il suo nome da Imperatrice Anna Paleogina. San Girolamo Carmelo o San Carmelo dopo una vita da soldato, passò gli ultimi sedici anni della sua esistenza col saio e scrisse un’opera sulla Madonna: “De conceptione”. In questo scritto è presente un verso molto poetico dedicato a “Toda Pulcra”. Il santo conversava con la Vergine e gli furono attribuiti molti miracoli. Fu uno strenuo difensore del dogma dell’Immacolata Concezione, morì a Barcellona nel 1558.

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