Oggi si ricordano gli
anniversari più vari, si celebrano le “giornate” più strane, ma di quanto avvenuto
duecentotrenta anni or sono, non ho mai visto ricordi e celebrazioni, nemmeno nel
paese dove accadde questo fondamentale evento il 26 agosto 1789. Ebbene in tale
data, in Francia, gli Stati Generali,inaugurati dal Re Luigi XVI, il precedente
5 maggio, trasformatisi in Assemblea Nazionale, approvavano la “Dichiarazione dei
Diritti dell’Uomo e del Cittadino”, pietra miliare nel cammino della umanità, e
fondamento di quella civiltà occidentale, alla quale si sono ispirate le
relative istituzioni e costituzioni.
Rileggiamo perciò la Dichiarazione,
nei suoi principali articoli, anche perché attualmente tanti ed importanti paesi
ancora non la riconoscono ed altri che la conoscevano sembrano averla dimenticata,
limitando, con leggi restrittive, diversi di questi diritti :
Art. I – Gli uomini nascono e
vivono liberi ed egual nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate
che sull’utilità comune.
Art. II- Il principio di
ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun ufficio, nessun
individuo può esercitare della autorità che non emani espressamente da essa.
Art. IV. –LA libertà consiste
nel potere fare tutto ciò che non nuoce ad altri, così l’esercizio dei diritti naturali
di ciascun individuo non ha per limiti che quelli che assicurano agli altri membri
della comunità il godimento di questi stessi diritti. Questi limiti non possono
che essere determinati che dalla -Legge.
Art. VI – La Legge è l’espressione
della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere personalmente
o per mezzo dei loro rappresentanti alla sua formazione. Essa deve essere
eguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca.
Art. XI.-La libera comunicazione
dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo. Ogni
cittadino può dunque parlare, scrivere e pubblicare liberamente, salvo rispondere
dell’abuso di questa libertà nei casi contemplati dalla Legge,
Art. XVII- La proprietà essendo
un diritto inviolabile e sacro non potrà essere tolta in nessun caso, salvo quelli
in cui la necessità pubblica, legalmente, constatata, lo esiga chiaramente e
sempre con la condizione d’una precedente giusta indennità.
E questi principi furono approvati
e promulgati dal Re e dovevano dare inizio ad una rinnovata Monarchia Costituzionale.
Poi, purtroppo la storia della Francia, prese altre strade ed è inconcepibile che
celebri oggi,come festa nazionale, invece del 26 agosto, il 14 luglio, quando dei
sanculotti assetati di sangue massacrarono la sparuta guarnigione della Bastiglia,
dove erano rinchiusi non prigionieri politici, ma qualche detenuto comune, e
tagliata la testa al governatore della fortezza, dopo aver promesso
l’incolumità, la issarono orgogliosi e trionfanti ( di che ?)su di una picca.
Domenico Giglio
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