NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 17 dicembre 2016

UN FRANCOBOLLO PER FRANCESCO GIUSEPPE

di Domenico  Giglio, presidente del Circolo Rex


Il  turismo  oggi  è, quasi  ovunque, un  elemento  non  trascurabile  di  “entrate”  per  cui  bisogna  sfruttare   le  occasione che la storia o l’attualità ci propongono. Ora per l’Austria, il  2016  è  il  centenario  della  morte dell’Imperatore Francesco Giuseppe, mancato  il 21  novembre  1916, dopo  68  anni  di  regno. Perciò  a  Vienna  sono  state aperte  quattro  mostre, in  luoghi  legati  alla  figura  dell’imperatore, cominciando dallo splendido palazzo di Schonbrunn, con il suo parco e l’aereo porticato della  “gloriette”, dove Francesco Giuseppe aveva vissuto, in  una  semplice  cameretta, dopo  essere  rimasto  vedovo, e  lavorato, ad  una  modesta  scrivania, fino  all’ultimo giorno  della  sua  lunga  vita, da  “primo”  impiegato  dell’ Impero, e  dove, purtroppo, per  lui, per  la  sua  Casata, e  per  l’Europa  tutta, aveva  firmato  il  28  luglio  1914, la  sciagurata  dichiarazione  di  guerra  alla  Serbia. Grandi  motivi  di  celebrazione  non  vi  sarebbero  stati, ma  l’attrattiva data  dalla  figura  ben  nota  di  questo vecchio  signore, ancora  alto, anche  se  leggermente  incurvato, snello, elegante  nelle vecchie colorate divise dell’esercito  asburgico, hanno  appunto dato  motivo a queste mostre che  hanno  rafforzato  il  ruolo  turistico  di  Vienna, già  ricca  di  attrazione  dal  Ring sul  quale  si  affacciano  i  grandi e  maestosi  palazzi  del  Parlamento , l’ Opera, il  Rathaus, i  Musei, alla  Hofburg,  poi alle  grandi  Chiese, al   “Belvedere”, il  palazzo del  Principe  Eugenio  di  Savoia, una  delle  più  belle  ed  eleganti  residenze  principesche  dell’Europa  ed  infine  al suo Danubio, che  nella  memoria  collettiva, è sempre “blu”.

Ma oltre alla mostre, per i filatelici, vi  è  stata  l’emissione, ad  agosto, di  un  francobollo  da  0,80, recante  l’effigie  dell’ Imperatore, e  le  semplici  date  “1830-1916”, il che  è  significativo, in  quanto  l’Austria  è  una  repubblica  dal  1918  e  ricordare  un  Sovrano  della  Casa  degli  Asburgo  è  un  segno  di  sensibilità  storica  e  di  rispetto  per   il  passato, elementi  fondamentali  della  nostra  civiltà, che  ha  secoli  e secoli  di  vita  e  dove, invece, la cancellazione  di  parte  della  storia, rivela  complessi  di  inferiorità, termine  più  che  benevolo  per  non  usarne  altri. Ed  è, sempre  filatelicamente , da  notare  come  nel  2014,  le  poste  austriache, abbiano  ricordato , con  l’emissione  di  un  bellissimo  “foglietto”, contenente  due  francobolli, uno  con  l’effigie  dell’Arciduca Ereditario, Francesco  Ferdinando, l’altro  con  la  effigie  della  sua  consorte “morganatica”, Sofia  Chotek, il  loro  assassinio  a  Serajevo, il  28  giugno  1914, data  tragica  non  solo  perl’imperoaustro-ungarico, ma  per  tutta  l’Europa, essendo  stata  la  scintilla  che  fece  scoppiare  la  Grande  Guerra, o  Prima  Guerra  Mondiale.

I  confronti   sono  sempre  polemici, ma  sono  i  fatti  che  parlano. In  Italia  le  poste , salvo  nel  2002  la  Regina  Elena, non  hanno  mai  ricordato  né  nel  1950, cinquantenario, né  in  epoche  successive, l’assassinio  di  un  suo  Sovrano, Umberto I, né  dopo   25  o  30  anni, la  morte  di  Umberto  II, mancato  nel  1983, né  hanno  mai  ricordato  la  prima  Regina  d’Italia, Margherita  di  Savoia, dal  lontano  1926, data  della  sua  scomparsa, né  nel  cinquantenario, né  successivamente, anche  quando  due  anni  fa  diversi  circoli, associazioni  e  comuni, avevano  fatto  ufficiale  richiesta  al   competente  ministero, di  un  francobollo  per  il  novantesimo  anniversario  del  2016, come  pure, quest’anno, ricorrendo il  settantacinquesimo  anniversario  della  morte in  prigionia, a  Nairobi, del  Duca  Amedeo di  Savoia,  malgrado  la domanda  motivata, illustrante  la  nobile  figura  di  questo  principe,   inviata  da   circoli  ed  associazioni  combattentistiche e d’arma, le poste  non  hanno accolto la  richiesta, dell’emissione  di  un  francobollo  commemorativo, preferendo  ricordare  altre  persone  ed  altri  temi  sui  quali  il  tacere  è  bello .



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