A
risultato ufficiale del referendum costituzionale del 4
dicembre, si possono
forse capire certi
atteggiamenti di Renzi, acidi
e intolleranti , verso i
fautori del NO, e
l’infelice frase sulla
“accozzaglia”, quando la lingua
italiana, che pur nacque
nella sua Toscana, ha
altri termini non
offensivi, quale ad esempio “eterogenea”.
Del resto
nei “referendum”, fatalmente si
formano schieramenti eterogenei, ed il
maggiore esempio è
stato dato dal
referendum istituzionale del
2 giugno 1946, per
quanto riguarda lo
schieramento repubblicano,
che vide
insieme “repubblichini”, con gli
intransigenti antifascisti del
Partito d’ Azione, i nostalgici
del Papa Re, che volevano
vendicare la “breccia
di Porta Pia”, insieme
con gli austeri
mazziniani, dalle grandi cravatte, unitamente ai social
comunisti, che di tutto
potevano essere nostalgici, ma non
certo del potere
temporale né dei
“Doveri dell’uomo”, social
comunisti il cui voto è stato, per
la vittoria ufficiale
della repubblica, rappresentando oltre
otto dei dodici milioni raccolti
dalla repubblica, cioè oltre i
due terzi!
Tornando a Renzi, che con
la sua ossessiva
presenza televisiva, non pensava
di essere controproducente, come in realtà è
poi stato, certe favole, con
la loro morale, avrebbero dovuto
consigliargli, fin dall’ inizio ,
invece del suo
“aut aut”, ben altro
atteggiamento o forse la sua mamma non
gli aveva mai
letto ad esempio
la favola di
quella contadinella che
va al mercato, con
in testa un
cestino di uova ( risultato elezioni
europee ), e camminando pensa
che vendendole ad un
buon prezzo, via via avrebbe guadagnato molti soldi e tutti la
avrebbero riverita.
Così facendo si inchinò e le uova caddero spiaccicandosi per
terra ( referendum costituzionale ).
Domenico Giglio
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