Caro Ambasciatore,
alla dilagante e sconfortante non conoscenza della grammatica italiana dimostrata ogni giorno da un numero crescente di esponenti politici nazionali si accompagna - evidentemente conseguenza delle stesse cause "scolastiche" - la non conoscenza della storia politica nazionale e internazionale.
Giorni or sono l'On. Meloni, a "Porta a Porta", discutendo dell'attuale proposta di riforma del Senato, non sapeva modalità di composizione e funzioni del Senato del Regno che, dal 1861 al 1946, vide tra i suoi membri, non eletti ma nominati dal Re nell'ambito di 21 categorie, le personalità italiane più illustri della cultura, delle scienze, delle arti, della diplomazia, della magistratura, delle Forze armate, oltre che, ovviamente, della vita politica (ne cito soltanto due: Benedetto Croce e Luigi Einaudi).
Rileggere la lista dei Senatori del Regno di quegli 85 anni di storia italiana è, allo stesso tempo, impressionante e deprimente per il paragone con l'attualità.
Oggi sul "Corriere della Sera", a pag. 6, l'On. Miccichè, esponente di lungo corso della politica, già membro del Governo, fa una affermazione del tutto inventata: secondo lui esisterebbe "un patto scritto" tra i due partiti cristiani tedeschi alleati dal 1949, CDU e CSU, "per cui il cancellierato non andrebbe mai alla CSU".
Tale "patto" non è mai esistito.
Nel 1980 il candidato unitario CDU/CSU alla Cancelleria fu il Primo Ministro bavarese e leader della CSU Franz Josef Strauss che conquistò 226 seggi contro i 218 della SPD del Cancelliere Helmuth Schmidt il quale continuò a governare (fino al 1982) alleato dei Liberali che avevano ottenuto 53 seggi.
Nel 2002, di nuovo, il candidato unitario CDU/CSU alla Cancelleria fu il Primo Ministro bavarese e leader della CSU Edmund Stoiber che ottenne 248 seggi contro i 251 della SPD del Cancelliere Gerhard Schröder il quale continuò a governare con i Verdi che avevano ottenuto 55 seggi.
Ma anche il "Corriere" in quanto a errori non perde colpi: sempre oggi, a pag. 23, nell'articolo sulla cittadina di Solferino, Napoleone III (erronamente scritto III°) viene definito "Re di Francia", roba da matita blu della Maestra di V elementare.
Cordialmente,
Ettore Laugeni
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