Sabato 10 settembre tra i tanti eventi a Palazzo Reale anche le danze con figuranti in costume d'epoca
A 310 anni di distanza il clima
di festa per la fine dell’Assedio di Torino e l’esultanza del popolo per la
vittoria rivivono sabato 10 settembre dalle 14.30 alle 18.30 nelle sale di
Palazzo Reale, grazie alla collaborazione del gruppo Historia Subalpina che
rievocherà attraverso una fedele ricostruzione il clima, mettendo in evidenza
quanto vissuto dagli abitanti nella gioia e nel dolore di quei giorni.
Nelle sale di Palazzo Reale dalle
14.30 si darà letteralmente il via alle danze con figuranti in costume d’epoca
che proporranno balli coevi al periodo (Salone degli Svizzeri) frutto di
un’attenta ricerca sull’opera di Feuillet, danzatore e coreografo francese, e
André Campra, compositore e direttore d'orchestra francese di musica barocca
all’epoca di Luigi XIV. Si potranno osservare le classiche figure eseguite
nelle danze barocche: il dos a dos, il rond, la figura dell’otto ed altre.
Nella sala successiva
protagoniste saranno le letture, che aiuteranno il pubblico a calarsi nel
contesto storico e sociale dell’epoca grazie alla voce di un giovane attore in
panni d’epoca: prenderanno così vita le narrazioni che racconteranno il clima,
la sofferenza e la speranza vissute nei giorni dell’Assedio.
Gli spazi a seguire infine
saranno animati da musiche dell’epoca eseguite dal vivo da un duo di flauto e
violino, gli stessi strumenti protagonisti degli intrattenimenti musicali del
periodo.
La rievocazione sarà fedele e
curata nei particolari, grazie al lavoro di ricerca che Historia Subalpina
esegue, con l’obiettivo di far immergere il pubblico in un contesto storico,
trasmettendo il clima dell’epoca.
L’Assedio di Torino è uno dei
momenti di storia sabauda più importanti. Nell'anno 1700 moriva, senza
discendenti, Carlo II d'Asburgo, re di Spagna. Si apriva un contenzioso tra i
pretendenti: Luigi XIV e l’imperatore Leopoldo d’Asburgo, appartenenti alla
stessa dinastia. La posta in gioco era il controllo della Spagna e dei suoi
ricchi possedimenti in Europa e nel mondo.
Il conflitto per la successione
vide schierati da una parte l'Impero Asburgico e l'Inghilterra; dall'altra la
Francia e la Spagna. Il Ducato di Savoia costituiva il corridoio di
collegamento tra la Francia ed il milanese, nelle mani della Spagna, per cui
Luigi XIV, per esigenze strategiche, quasi impose al duca Vittorio Amedeo II
l'alleanza con i franco-ispanici.
Vittorio Amedeo, invece,
sostenuto dal cugino Eugenio di Savoia, strinse alleanza con gli Asburgo, gli
unici che, in caso vittoria, potevano garantire l’indipendenza dello Stato
sabaudo. In più, l'Imperatore asburgico prometteva il Monferrato, la Valsesia e
altri territori. Fu una scelta intelligente, ma rischiosa, perché in caso di
sconfitta lo Stato Sabaudo e i Savoia sarebbero stati spazzati via.
Così, il 13 maggio 1706 la terra
intorno a Torino tremava sotto gli stivali di quarantamila soldati franco
spagnoli. 10.000 soldati sabaudi combatterono strenuamente fino al 7 settembre
quando, con l’arrivo delle truppe comandate dal Principe Eugenio e dal duca
Vittorio Amedeo II, costrinsero i nemici a una precipitosa ritirata. Il
terribile assedio durò centodiciassette giorni e si concluse vittorioso il 7
settembre 1706.
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