NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 18 febbraio 2016

CERESOLE REALE. SINDACO BATTUTO SUL NUOVO STEMMA “VOGLIAMO LA CORONA SABAUDA…”


di CATERINA CERESA

C’era il pubblico delle grandi occasioni mercoledì 27 gennaio alla seduta di consiglio e la cosa non sorprende: la questione principale di cui si doveva discutere – quella dello stemma e del gonfalone – è molto sentita dalla cittadinanza. E’ stata invece parzialmente una sorpresa la divisione che si è manifestata, per la prima volta dall’insediamento dell’attuale  amministrazione, tra  il sindaco e la sua maggioranza.
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Un  po’ maliziosamente i consiglieri di opposizione hanno fatto notare che, se i loro colleghi della maggioranza avessero deliberato a  favore di un nuovo simbolo, ci si sarebbe trovati davanti ad un “teatro dell’assurdo” dal momento che due mesi prima avevano detto di essere contrari. Hanno inoltre proposto di rinviare la decisione, anche per chiarire delle incongruenze: Venaria (che si fregia del titolo di “Reale” come Ceresole) ha nel suo stemma la corona sabauda. “Perché loro sì e noi no?” – si sono chiesti.
Piuttosto irritato (come gli succede regolarmente se viene contraddetto) il sindaco ha accusato Durbano di portare argomentazioni astruse per colpa  della sua laurea in Geografia mentre lui, diplomatosi ragioniere con un semplice “40”, ha le idee molto più chiare. Ha anche ripetuto il suo principio ispiratore: “Solo gli idioti non cambiano mai idea. Cambiare idea è segno di intelligenza”. Dal che si può dedurre che, se i suoi avessero votato in modo difforme rispetto alle posizione assunte due mesi prima, sarebbero stati meritevoli di lode. “Votiamo pure sulla richiesta di sospensiva – ha detto – Io sono contrario!” ed ha alzato la mano mentre Durbano dichiarava:  “Dopo il voto negativo lasceremo  spazio al trionfo dell’intelligenza, uscendo dall’aula”.

IL SINDACO SMENTITO DAI SUOI
Niente teatro dell’assurdo ma, al contrario, un colpo di scena: nelle fila della maggioranza si è aperta una crepa, che poi si è allargata.
Il sindaco ha alzato la mano in solitudine e l’ha tenuta così, da solo, per qualche istante: nessuno lo ha seguito. 
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