NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 7 febbraio 2017

La linea dei Savoia Duchi di Genova (1831-1996) seconda parte



Filiberto Ludovico di Savoia-Genova nacque a Torino il 10 marzo 1895.
Il 22 settembre 1904 il re Vittorio Emanuele III gli conferì il titolo di Duca di Pistoia.
Filiberto partecipò alla Prima Guerra Mondiale nel 1º Reggimento “Nizza Cavalleria”, e prese parte ad alcuni combattimenti a Monfalcone e sull’Isonzo.
Il 4 novembre 1918, con uno squadrone del suo reggimento, il Duca di Pistoia fu tra i primi a entrare nella città di Trento.
Dopo il conflitto la sua residenza venne fissata a Bolzano allo scopo di aumentare il sentimento di unità nazionale fra la popolazione.
Il 30 aprile 1928 Filiberto sposò a Torino Lydia (1905-1977), figlia di Engelberto Maria, Duca d’Arenberg (1872-1959).
La coppia non ebbe figli e, successivamente, la carriera militare di Filberto si svolse fra l’Italia e l’Etiopia.
Queste le sue promozioni: 1929, colonnello; 1932-1933, comandante del 232º Reggimento di Fanteria; 1933-1934,  comandante della 11ª Brigata di Fanteria; 1934, Generale di Brigata; 1935-1937, comandante generale della 1ª divisione CC. NN. “23 marzo” della M.V. S. N. (in Etiopia); 1936, Generale di Divisione; 1937-1938, comandante generale della 11ª divisione fanteria “Brennero”; 1938-1939, comandante generale delle truppe alpine; 1940, Comandante Generale della 7ª Armata e, quindi, 1942, ispettore delle truppe mobili.
La divisione del Principe Sabaudo fu la prima ad issare la bandiera italiana all’Amba Aradam, operazione che gli valse una Medaglia d’Argento al Valore Militare e il cavalierato dell’Ordine Militare di Savoia.
Nel 1941, quando l’uomo politico croato Ante Pavelić (1889-1959) offrì a Casa Savoia la corona del neocostituito Stato Indipendente di Croazia, il re Vittorio Emanuele III prese in esame i principi maschi dei rami Savoia-Aosta e Savoia-Genova per scegliere chi avrebbe dovuto essere il nuovo sovrano di tale stato.
Dopo che Vittorio Emanuele III ebbe scartato il Duca d’Aosta Amedeo di Savoia (1898-1942) (in quanto si trovava prigioniero degli inglesi in Africa), il Conte di Torino, Vittorio Emanuele di Savoia-Aosta (anziano, celibe e senza figli) (1870-1946) e Ferdinando di Savoia-Genova (anziano e senza figli), Galeazzo Ciano (1903-1944) annotò nel suo diario che: «Nelle condizioni attuali non rimane che scegliere fra il Duca di Spoleto e il Duca di Pistoia. Il Re propende per il primo per ragioni di prestanza fisica (…)».
Alla fine, infatti, la corona venne affidata al Duca di Spoleto, Aimone di Savoia-Aosta (1900-1948), che ascese al trono con il nome di Tomislao II.
Dopo l’invasione della Francia nel 1940 e l’occupazione di Nizza nel 1942, il governo italiano pensò di ricostruire l’antica Contea di Nizza, sulla quale avrebbe dovuto regnare proprio Filiberto Ludovico.
Il progetto, però, non ebbe alcun seguito.
A seguito del mutamento istituzionale del 1946 Filiberto e Lydia d’Arenberg si trasferirono nel Cantone del Vaud, in Losanna, in una proprietà di Lydia.
Dopo pochissimi anni, però, i due si separarono.
Tornato in Italia, Filiberto visse per trent’anni all’Hotel Ligure di piazza Carlo Felice a Torino insieme a suo fratello minore Adalberto, Duca di Bergamo.
Nel 1963, dopo la morte di suo fratello maggiore Ferdinando, scomparso senza eredi, Filiberto assunse il titolo di Duca di Genova.
Nel 1981, a seguito della chiusura dell’albergo nel quale risiedeva, il Duca di Genova si trasferì prima all’Hotel Concorde di via Lagrange, e poi tornò a Losanna e si stabilì nella casa lasciatagli in eredità dalla moglie Lydia, scomparsa nel 1977.
Morì il 7 settembre 1990.
Filiberto di Savoia-Genova fu autore di due libri: “La prima divisione Camicie Nere “23 marzo” - “Implacabile” (Milano, Bompiani, 1938) e “La nostra guerra. Discorso tenuto dall’Altezza Reale Filiberto di Savoia-Genova duca di Pistoia” (Torino, Montrucchio, 1940).



Adalberto Luitpoldo di Savoia-Genova nacque Torino il 19 marzo 1898.
Il 22 settembre 1904 il re Vittorio Emanuele III gli conferì il titolo di Duca di Bergamo.
Adalberto di Savoia partecipò alla Prima Guerra Mondiale e combatté con il suo reparto sul Montello nell’ottobre 1917 ed in Valgarina nel febbraio 1918. 
Successivamente la sua carriera militare si svolse fra l’Italia e l’Etiopia: 1927-1930, attendente alla scuola militare; 1931-1934, comandante del Reggimento “Savoia Cavalleria”; 1934, promozione a Generale di Brigata; 1934-1935, comandante della 6ª Brigata di Fanteria; 1935, promozione a vice-comandante di divisione; 1935-1936: vice-comandante generale della 24ª Divisione di Fanteria “Gran Sasso” (in Etiopia); 1936,  promozione a Generale di Divisione, comandante generale della 24ª Divisione di Fanteria “Gran Sasso” e  comandante generale della 58ª divisione di fanteria “Legnano”, comandante generale del terzo corpo; 1940-1942, Comandante generale della 8ª armata; 1943, Comandante generale della 7ª armata.
Dopo l’occupazione italiana dell’Albania per Adalberto si parlò della nomina a luogotenente generale del re, in quanto aveva rappresentato Casa Savoia al matrimonio di re Zog (1895-1961) suscitando molte simpatie fra gli albanesi, ma la cosa non ebbe alcun seguito.
Guidò a Sofia la delegazione ufficiale italiana ai funerali del re Boris III  di Bulgaria (nato nel 1894), deceduto, in circostanze misteriose, il 28 agosto 1943.
Il Duca di Bergamo, tuttavia, intrattenne una lunghissima relazione con una nobile piemontese, che, però, non si concluse con il matrimonio per via dell’opposizione di Umberto II (1904-1983).
Dopo il mutamento istituzionale del 1946 visse, come di già detto, per trent’anni, insieme a suo fratello maggiore Filiberto, allo Hotel Ligure di Piazza Carlo Felice in Torino.
Nel 1977, dopo che alcuni malviventi avevano assaltato l’albergo e trafugato il contenuto di alcune cassette di sicurezza, fra le quali la sua, il solo Adalberto si trasferì in una villetta pre collinare di amici, dove morì il 16 dicembre 1982.

Eugenio Alfonso nacque a Torino il 13 marzo 1906.
Il 31 maggio 1906 il re Vittorio Emanuele III gli conferì il titolo di Duca di Ancona.
Arruolatosi nella Regia Marina nel 1927, il Duca di Ancona partecipò alla guerra di Etiopia con il Battaglione “San Marco”  e, dopo il conflitto, venne nominato commissario governativo del Seraè nell’Africa Orientale Italiana.
Il 29 ottobre 1938 sposò, a Nymphenburg, in Germania, Lucia (1908-2003), figlia di Ferdinando Pio di Borbone-Due Sicilie, Duca di Calabria (1869-1960).
Eugenio e Lucia ebbero una sola figlia, Maria Isabella di Savoia-Genova (1943- ),  sposata, nel 1971 con l’armatore Alberto Frioli (1943- ).
Il matrimonio fu autorizzato da Umberto II, che conferì a Guido Aldo Frioli, padre di Alberto, il titolo di conte di Rezzano.
A seguito del mutamento istituzionale del 1946 Eugenio di Savoia-Genova si trasferì in Brasile, dove aprì un’industria agraria.
Nel 1990, alla morte del fratello maggiore Filiberto, scomparso senza eredi, assunse il titolo di Duca di Genova.
Eugenio morì a San Paolo del Brasile il 12 agosto 1996.
Pur vivendo in anni così importanti per la storia dell’Italia, i componenti della Linea di Genova si tennero sempre lontani dalla politica e dalla Corte, dediti solo alle loro passioni e conducendo delle vite abbastanza anonime e riservate.
Nel corso del lungo esilio del Re Umberto II però non vennero mai meno ai loro doveri di Principi della Casa Reale Italiana e spesso rappresentarono il Re nel corso di manifestazioni monarchiche e patriottiche celebratesi in questo periodo. Ferdinando Alberto, Filiberto Ludovico, ma soprattutto Adalberto Luitpoldo sistematicamente intervennero ad alcune sedute della Consulta dei Senatori del Regno, come quella del 4 marzo 1961 in Torino per il Centenario del Regno d’Italia. Adalberto rappresentò il Re anche il 26 ottobre 1960 per la rievocazione dell’incontro di Teano, e, nel 1963, in Vienna per i trecento anni della nascita del Principe Eugenio di Savoia (1663-1736).
Maria Bona Margherita di Savoia-Genova nacque nel castello ducale di Agliè il giorno 1 agosto 1896.
Presso il castello di Agliè, il giorno 8 gennaio 1921, Maria Bona sposò Corrado (1883-1969), figlio di Leopoldo di Baviera (1846-1930).
La cerimonia religiosa venne celebrata dal cardinale Agostino Richelmy (1850-1823), arcivescovo di Torino, e vide la partecipazione, fra gli altri, del re Vittorio Emanuele III, del principe ereditario Umberto e dei principi delle Linee Savoia-Genova e Savoia-Aosta.
Il matrimonio è noto per essere stato il primo fra due casate storicamente nemiche dalla fine della Prima Guerra Mondiale e per aver riunito membri delle Case Savoia, Wittelsbach ed Absburgo.
Dalla loro unione nacquero: Amalia di Baviera (1921-1985), sposata con Umberto Poletti ed Eugenio di Baviera (1925-1997), sposato con la contessa Helena von Khevenhüller-Metsch.
Alla fine della seconda guerra mondiale il principe Corrado fu arrestato dai militari francesi, portato a Lindau e internato all’hotel Bayerischer-Hof insieme a Guglielmo di Prussia (1882-1951), principe ereditario dell’Impero tedesco, ed ad un diplomatico nazista.
La Principessa Maria Bona, che durante la guerra aveva prestato servizio come infermiera, rimase in Savoia, dato che le era stato proibito entrare in Germania.
La famiglia si riunì solo dopo il 1947.
Maria Bona, che durante la sua vita fu anche un eccellente scultrice, morì il 2 febbraio 1971 a Roma.
La sua tomba, insieme a quella del marito Corrado, si trova nel cimitero della chiesa di Andechs, in Germania.
Maria Adelaide di Savoia-Genova nacque in Torino il 25 aprile 1904.
Visse i primi anni della sua vita nel Palazzo Chiablese di Torino, dove compì gli studi adeguati al suo rango, distinguendosi – nella fanciullezza – per la sua straordinaria vivacità che si modificò, negli anni, con il suo straordinario controllo di sé, in una soave dolcezza di tratto.
Perse la mamma a 20 anni ed il padre a 27 e fu la Regina Elena ad avere cura di lei, e ciò con affetto materno, di cui Maria Adelaide fu sempre immensamente grata.
Il 15 luglio 1935, la principessa sposò Don Leone Massimo, Principe di Arsoli e Duca di Anticoli Corrado (1896-1978), da quale ebbe sei figli: Isabella (1936- ), Filippo (1938- ), Ferdinando (1940- ), Carlo (1942- ), Eleonora (1944- ) e Francesco (1946- ).
Tra le molteplici attività a cui la Principessa Maria Adelaide prese parte fu quella di guardare con simpatia al Circolo di Cultura e di Educazione Politica “Rex”, e ciò sin dalla sua fondazione del 1948, compiacendosi di intervenire alle riunioni con crescente e sistematico interesse.
Tanto che il Consiglio Direttivo del Circolo, nell’autunno 1972, osò chiederle di esserne la presidente onoraria.
La Principessa Massimo, con indimenticabile benevolenza, accettò, colmando i cuori dei soci del Circolo di legittimo orgoglio e di riconoscenza.
Maria Adelaide di Savoia-Genova morì il 2 agosto 1979.
I componenti in linea maschile della Linea dei Savoia, Duchi di Genova, e le loro consorti, riposano tutti nella Cappella a loro dedicata nella Reale Basilica di Superga.
Come abbiamo visto, con la scomparsa (1996) di Eugenio Alfonso di Savoia-Genova, Quinto Duca di Genova, avendo lui avuto solo una figlia femmina si estinse questa Linea ducale.
Anche questa parte della Dinastia Sabauda ha dato illustri esempi di militari sia di terra, sia che di mare sempre nello spirito e nell’esempio del servizio verso l’Italia.  

Il loro esempio sia il nostro esempio. Un esempio di unità, guidati sempre da quella “Bianca Croce di Savoia” che ci ha dato, attraverso i secoli, illuminati esempi di vita, di civiltà, di libertà, di prosperità, una Patria unita, in un’Europa libera.

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