NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

venerdì 27 marzo 2015

LE CAUSE DELLA I GUERRA MONDIALE

di Gianluigi Chiaserotti

Con il 2014 si è iniziato a parlare del I Centenario della Prima Guerra Mondiale.
Con il presente articolo, anche in vista del prossimo 24 maggio, data in cui cento anni or sono l’Italia entrò in guerra, a cui necessiterà un ricordo specifico, iniziamo ad analizzare qualche aspetto della Guerra stessa, come quelle che furono le sue cause remote e le sue cause prossime.
Le cause remote sono quei fenomeni storici molto complessi e di lunga durata senza i quali non ci sarebbe stata mai una guerra con le caratteristiche della Prima Guerra Mondiale; mentre quelle immediate o prossime è l’insieme di problemi e tensioni internazionali che furono, in qualche modo, il motivo diretto della guerra medesima.
Tre sono quelle remote:
A) La rivoluzione industriale, la quale permette lo sviluppo di quelle tecnologie che trasformeranno il modo di fare la guerra, sia a livello di armamenti, sia che a livello di trasporti, aumentando la produzione industriale, la circolazione delle merci dentro e fuori il continente europeo e quindi anche la concorrenza tra le nazioni stesse;
B) Il nazionalismo, cioè la convinzione della superiorità della propria nazione sulle altre. Convinzione che si diffonde sempre più profondamente nei paesi europei a partire dalla seconda metà dell‘800 (anche per la nascita di nuovi Stati, come l’Italia) e quindi per i nazionalisti la guerra è lo strumento proprio con cui affermare la superiorità territoriale;
C) L’imperialismo, cioè la creazione di imperi coloniali più o meno grandi (britannico, francese, tedesco, belga, italiano), influisce in due modi sulla Prima guerra Mondiale, sia come causa di contrasti tra le potenze europee che si contendono le colonie africane ed asiatiche, sia per produrre la c. d. “mondializzazione” del conflitto, in quanto a fianco del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord, della Francia e della Germania combattono anche le truppe provenienti dalle colonie di codesti paesi.
Mentre le cause prossime possono essere sinteticamente riunite in tre categorie:
A) mire espansionistiche, cioè quella tendenza di alcuni paesi ad ampliare il proprio territorio, come la Germania, la quale puntava verso est; o come gli imperi russo ed austro-ungarico, i quali puntavano ad ampliarli verso i Balcani in quanto l’Impero Ottomano era in crisi; come la Serbia, la quale voleva creare proprio uno stato slavo nei Balcani stessi;
B) rivendicazioni territoriali, cioè la convinzione di alcuni paesi di aver diritto a determinati territori, come la Francia, che voleva recuperare dalla Germania l’Alsazia e la Lorena perse nella guerra franco-prussiana del 1870, o dell’Italia, che rivendicava il possesso del Trentino Alto Adige, del Friuli e della Venezia Giulia (le c.d. “terre irredente”, cioè non salvate, non liberate), ancora parte dell’Impero Austro-Ungarico;
C) desiderio di indipendenza, cioè il caso di diverse nazioni sottoposte all’Impero Austro-Ungarico (cechi, ungheresi, bosniaci, croati, italiani).
A tutto codesto contesto si univa la volontà del Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord al fine di mantenere il suo ruolo dominante, in particolare sui mari e nei commerci.
Ma dopo l’analisi di tutte queste cause, la Prima Guerra Mondiale scoppiò invece per una causa che si può definire apparente, il c.d. “casus belli”.  Infatti il 28 giugno 1914 il serbo Gavrilo Princip (1894-1918) aveva assassinato, in quel di Sarajevo, l'arciduca ereditario Francesco Ferdinando di Absburgo Lorena (1863-1914) con la consorte, quindi l’Austria-Ungheria dichiarò guerra alla Serbia, anche se, fu ovvio, che il Princip aveva agito da solo e non a nome della Serbia.
A questa dichiarazione di guerra  seguì, ed in rapida sequenza, l’ingresso nel conflitto della Russia (protettrice della Serbia), quindi della Germania [alleata con l’Austria (anche se il trattato della Triplice Alleanza era difensivo e non offensivo)], della Francia e del Regno Unito e di tutte le altre potenze.


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