NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 6 giugno 2021

Il referendum del ‘46 secondo il romitiano Fornaro

 

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il quotidiano “La Stampa“,  sempre più lontano dal giornale fondato da Frassati e sempre  più vicino all’”Unità“, ha recensito con enfasi compiaciuta il nuovo libro dell’on. Federico Fornaro di Leu che compare spesso nei Tg, ma quasi mai viene intervistato. Il libro, edito da Bollati – Boringhieri, è dedicato al referendum del 2 giugno 1946 tra Monarchia e Repubblica. E il quotidiano, di proprietà del neo cavaliere del Lavoro Elkann, lo ha definito come la dimostrazione dell’assoluta regolarità di quel referendum che ha suscitato da sempre dubbi e polemiche

Fornaro che oggi è nella estrema sinistra radicale, viene dal PSDI e appartenne alla corrente di Pier Luigi Romita, figlio del ministro degli interni Giuseppe all’epoca del referendum, che apparve subito, per sua stessa ammissione, non arbitro imparziale, prima e nel corso del referendum istituzionale, quando non ebbe remore – lui garante sulla carta dell’imparzialità del confronto elettorale – a dichiararsi accesamente repubblicano, agendo di conseguenza.

Sono fatti troppo noti che chiunque abbia letto qualcosa in merito, conosce bene. Le irregolarità, se non i brogli, durante il referendum, furono indiscutibili.

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Il Torinese 

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