Avere una certa età ed una buona memoria consente di non
stupirsi o meravigliarsi di fronte ad eventi attuali, come adesso il caso di possibili
finanziamenti russi ad un movimento politico italiano e della scoperta che su tale
problema la magistratura milanese avesse aperto da mesi un fascicolo.
Peccato che
anni or sono, parliamo degli anni 1950 e 1960, né a Milano né in altre procure fossero
stati aperti analoghi fascicoli su finanziamenti, questa volta reali,
consistenti, effettivi, che sempre da Mosca, allora URSS (Unione repubbliche socialiste
sovietiche), partivano a beneficio del Partito Comunista Italiano consentendogli
una disponibilità economica per sedi del partito, giornali, manifesti e propaganda
che surclassava gli altri partiti italiani, salvo briciole per i socialisti nenniani.
E di questi finanziamenti vi erano state date notizie su giornali non comunisti,
vi erano state indagini giornalistiche accurate e documentate, per cui non
erano rimaste segrete, ma evidentemente in molti posti di comando, non solo giudiziari,
ma anche governativi vi erano le famose scimmiette che non vedevano, non
udivano e non parlavano, mentre se avessero visto, udito e parlato, forse la storia
italiana da quegli anni avrebbe preso un diverso indirizzo. Ma specie la Democrazia
Cristiana allora preferiva operare per dividere il partito monarchico, suo
pericoloso concorrente, specie nel Meridione e perché non si costituisse alla
sua destra un consistente coagulo liberaldemocratico, alieno da nostalgie, tralasciando
la battaglia anticomunista, per la quale aveva preso i voti e lasciando che i
comunisti si infiltrassero in tutti i settori della vita non solo politica e se
poi, decenni dopo, il crollo dell’URSS coinvolse nella caduta anche i partiti comunisti
occidentali i meriti vanno cercati altrove.
Domenico Giglio
Nessun commento:
Posta un commento