
Si soffermava in particolare sui paesi ove era stati presenti diversi uomini antifascisti, ma , seppur in misura minore rispetto alle altre realtà, si constatava un consenso forte per la Monarchia di Casa Savoia anche in tali paesi. Se Trentola, che allora comprendeva anche i comuni di Arienzo e San Felice a Cancello aveva espresso solo 130 voti per la Repubblica a fronte di un consenso di ben 4189 per la Monarchia (forse il primo comune non solo della provincia ad esprimere una percentuale vicina al 100% dei consensi per i Savoia), se Pignataro Maggiore aveva dato alla Monarchia il 96,3% , come Rocchetta e Croce, e Camigliano il 96,2%, Teano il 96%, Francolise il 93%, gli stessi paesi di Calvi Risorta il 91,6% dei consensi e Sparanise l' 89%, se la stessa Capua di tanti antifascisti durante il Fascismo aveva espresso solo il 25% per la Repubblica, se poteva consolare Maddaloni con 2211 voti per la Repubblica contro gli 8895 della Monarchia, e ancora di più Marcianise che pur si era ben difesa in tale contesto di consenso bulgaro, attribuendo 3576 voti alla Repubblica contro i 7458 voti monarchici, una motivazione doveva pur esserci.
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