NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

domenica 20 ottobre 2013

E se tornassimo alla monarchia?

 di Sergio Giacalone

La satira e il Palazzo: Reale nonostante tutto...


È ormai pratica frequente imbattersi nel web o sui giornali in caricature e fotomontaggi che ritraggono l’attuale Presidente Napolitano in vesti regali e con tanto di corona sul capo. L’appellativo "Re Giorgio" è divenuto ormai talmente comune che identifica la persona al pari del suo cognome.
Questa cosa mi induce a due riflessioni, antitetiche ma in egual modo pregne di amarezza.
La prima è che la cultura dominante di questo paese, che tanti passi avanti sembrerebbe aver fatto sulla strada dell’emancipazione e del revisionismo, di fronte a certi argomenti rimane arroccata alle finte verità diffuse tanti anni fa dalla combutta fra democristiani e statunitensi per liquidare la monarchia italiana, unico ostacolo alla colonizzazione yankee, che portò al ben noto risultato referendario del ‘46 e al vergognoso epilogo oggi sotto gli occhi di tutti.

L’idea di monarchia rimane così cristallizzata e stigmatizzata come un sistema monocratico in cui un uomo solo può fare e disfare a suo piacimento immonde porcherie. E gli italiani abboccano, come se non avessero occhi per guardare a ciò che accade nelle monarchie europee ancora esistenti, esempi di ben altra levatura e dimora di valori da noi incoscientementi rinnegati.
La seconda riflessione riguarda all’opposto un rigurgito della coscienza popolare, non espresso, non delineato, in qualche modo soffocato ma presente, legato proprio a quella che nel 1946 fu fatta passare come una scelta di popolo e che fu invece un’imposizione di pochi sulla volontà dei più. È come se nel fondo della coscienza del nostro popolo rimanga nascosta la voglia di recuperare quel Valore che ha permesso alla nostra nazione di farsi Stato, che ha posto al centro del tricolore un cuore pulsante, riferimento univoco e irripetibile di unitá e di dignità di popolo.
Il Risorgimento non è stato uno scherzo del destino e ogni italiano intellettualmente onesto questo lo sa.

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