La satira e il Palazzo: Reale nonostante tutto...
È ormai pratica frequente imbattersi nel web o sui giornali in caricature e fotomontaggi che ritraggono l’attuale Presidente Napolitano in vesti regali e con tanto di corona sul capo. L’appellativo "Re Giorgio" è divenuto ormai talmente comune che identifica la persona al pari del suo cognome.
Questa cosa mi induce a due riflessioni, antitetiche ma in egual modo pregne di amarezza.
La prima è che la cultura dominante di questo paese, che tanti passi avanti sembrerebbe aver fatto sulla strada dell’emancipazione e del revisionismo, di fronte a certi argomenti rimane arroccata alle finte verità diffuse tanti anni fa dalla combutta fra democristiani e statunitensi per liquidare la monarchia italiana, unico ostacolo alla colonizzazione yankee, che portò al ben noto risultato referendario del ‘46 e al vergognoso epilogo oggi sotto gli occhi di tutti.
L’idea di monarchia rimane così cristallizzata e stigmatizzata come un sistema monocratico in cui un uomo solo può fare e disfare a suo piacimento immonde porcherie. E gli italiani abboccano, come se non avessero occhi per guardare a ciò che accade nelle monarchie europee ancora esistenti, esempi di ben altra levatura e dimora di valori da noi incoscientementi rinnegati.

Il Risorgimento non è stato uno scherzo del destino e ogni italiano intellettualmente onesto questo lo sa.
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