NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 17 dicembre 2011

"IO LI HO VISTI": UMBERTO II DI SAVOIA

"IO LI HO VISTI": UMBERTO II DI SAVOIAMAGGIO 1946 : è in pieno fermento la campagna elettorale che deve portare alla Assemblea Costituente : ma molto più aspra è quella che nello stesso tempo si combatte per il “referendum” tra Monarchia e Repubblica... (Di Franco Clementi)


A Roma, nei comizi (tutti affollati per la rinascente passione civile), i partiti calano i loro carichi da undici ed io, quattordicenne ginnasiale, trovo interessante andare ad ascoltare questo e quello per farmi un’idea mia:
  • De Gasperi, dal linguaggio scarno ed essenziale, uomo così probo da essere rispettato non solo dai suoi nemici, ma perfino dai compagni di partito, cosa, quest’ultima, assai rara tra i democristiani;
  • Nenni, appassionato capo-popolo, cui in seguito molto sarà perdonato perché molto avrà amato i lavoratori;
  • Di Vittorio, Segretario C.G.I.L. (allora Sindacato unico) sanguigno, vibrante, scarmigliato, fisicamente l’esatto opposto del suo molto futuro successore, il cotonato Cofferati;
  • Ferruccio Parri, ex -Presidente del Consiglio, ribattezzato dagli avversari “Fessuccio Parmi”;
  • i Tre Moschettieri del Partito Liberale, Orlando, Nitti e Bonomi, tre vegliardi che per le iniziali del loro cognome, O.N.B., venivano chiamati “Opera Nazionale Balilla”;
  • Croce il filosofo e tanti altri, oggi tutti scomparsi.
Avviene tuttavia che nella mia mente di adolescente, invece di farsi chiaro al sentir tutti quei focosi pareri, sembra entrar una confusione ancora più grande, con cambiamenti di opinione improvvisi, vacillamenti, oscillazioni da scala Mercalli, incertezze e dubbi che renderebbero invidioso un Amleto.
Quasi alla vigilia delle elezioni vado con un amico ad un raduno di monarchici al Quirinale, dove è annunziata la presenza del Re.
Quando arrivo sulla piazza sono di umore fieramente repubblicano; Giuseppe Mazzini al mio confronto sembrerebbe un aspirante ciambellano di corte, mentre guardo beffardamente i convenuti filo-sabaudi intorno a me.

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