NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 18 gennaio 2025

UMBERTO II DI SAVOIA IN ITALIA?


di Gianluigi Chiaserotti

 

È di questi giorni la notizia, e da fonte certa, che si stia organizzando il rientro in Italia delle spoglie mortali del Re Umberto II di Savoia, deceduto a Ginevra il 18 marzo 1983, e anche di quelle della Regina Marie Josè, deceduta, sempre a Ginevra, il 27 gennaio 2001, ed entrambi sepolti nella Reale Abbazia di Hautecombe, in quella Savoia ove, oltre mille anni fa, Umberto Biancamano, il Capostipite del Casato, si affacciò sulla Storia dell’umanità.

Naturalmente questo “real rientro”, dopo quasi ottant’anni (almeno per il Re Umberto), sarà di notte, senza dare troppo all’occhio, e probabilmente nel Santuario Regina Montis Regalis di Vicoforte, in provincia di Cuneo, ove già riposano le spoglie mortali del Vittorio Emanuele III e della Regina Elena.

Secondo le sue precise volontà, il Re Umberto aveva stabilito che se fosse morto a Cascais, sarebbe andato nel cimitero dei poveri, se fuori il Portogallo, nella Abbazia di Hautecombe, se in Italia, nel Pantheon di Roma, sacrosanta ultima dimora dei Re d’Italia.

Invece ancora una volta, anche dopo la morte, e trentotto anni di esilio, le sue volontà e la sua fermezza di Re non abdicatario non saranno probabilmente rispettati.

Basti analizzare il suo contegno e la sua signorilità in appunto trentotto anni di esilio volontario.

Naturalmente sorgeranno polemiche, anche fra monarchici, per chi non accetterà questa sepoltura, e sicuramente non va accettata.

Diamo però ragione a quella Signora che si chiama Storia.

Non mi permetto di sottolineare la pochezza di certi commenti di alcune sedicenti Associazioni e/o Comunità in quanto tali commenti non furono neanche accennati nel 1957 quando furono inumate le spoglie mortali di Benito Mussolini in quel di Predappio.

E neanche commento le critiche becere che la traslazione avverrà con un volo di Stato (attualmente usato anche per andare a vedere una partita di calcio da certi politici).

Quindi continuiamo ad onorare la memoria dei nostri Sovrani, ma rispettiamo le loro volontà.

Di Re Umberto ricordiamo sempre il nobile Proclama con cui il 13 giugno 1946, lasciò l’Italia, in cui, tra l’altro, scrisse:

(…) Improvvisamente questa notte, in spregio alle leggi ed

al potere indipendente e sovrano della Magistratura, il Governo  ha compiuto un gesto rivoluzionario assumendo, con atto unilaterale ed arbitrario poteri che non gli spettano e mi ha posto nell’alternativa di provocare spargimento di sangue o di subire violenza..

Il Re, non abdicatario (se lo avesse fatto avrebbe dovuto riconoscere il sopruso di cui era stato fatto bersaglio), lasciando la Patria si sacrificò per il bene della medesima. Ma, pur protestando, sciolse dal giuramento di fedeltà quanti lo avevano prestato ma “non da quello verso la Patria”.

Ed il pensiero religioso che fu trovato a Cascais il 22 marzo 1983, quattro giorni dopo la sua morte:

(…) poco importa a me d’esser giudicato da un tribunale di uomini… ne’ mi giudico da me stesso poiché non ho coscienza di aver commesso alcunché; ma non per questo sono giustificato: mio Giudice è il Signore”.

 

“Io mi avanzo pieno di speranza alle Tue soglie del Tuo divino Santuario la cui fulgida luce ravvisai sul sentiero misurato dai miei passi mortali.

Alla Tua chiamata, o Signore, io vengo tranquillo.

Questo è il suo esempio, questa è la sua Fede, e porteremo nel cuore sempre la nobile figura del Re Umberto II di Savoia.

 

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