NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

mercoledì 23 dicembre 2020

"Lo Sparatore sono io!"

Il coraggioso libro di uno di noi...


Questo testo-inchiesta ricostruisce attraverso gli occhi di un poliziotto Antonio Campanile - IL PROTAGONISTA - di servizio nel 1973 all'Aeroporto di Fiumicino la storia del primo attentato avvenuto in quello scalo, per mano dei Fedayyn palestinesi di "Settembre Nero", finanziati e armati in quell'occasione da Gheddafi.

 Il fatto in questione è uno degli eventi più sanguinosi e dimenticati degli anni di piombo, costato la vita a ben 32 persone (tra cui 2 bambini,6 italiani e un finanziere di appena 20 anni).

 Nella ricostruzione eseguita dagli scrittori emergono chiaramente attraverso un amplia gamma di documenti desegretati dell'Archivio di Stato ed articoli di giornale di quel tempo, le responsabilità del governo italiano in carica in quel momento, che aveva come Presidente del Consiglio Mariano Rumor e come Ministro degli Esteri (e cervello politico) Aldo Moro. Responsabilità palesi per la mancata predisposizione di una difesa del complesso, aggravata dal fatto che, nei giorni antecedenti alla tragedia i servizi segreti di mezzo mondo avessero avvisato il governo italiano e gli organi di sicurezza. A tutto ciò il libro aggiunge un analisi dettagliata di tutti i fatti risalenti a quel periodo, circa i collegamenti tra le stragi avvenute in Italia e il legame tra queste e la politica del nostro paese verso il Medio Oriente, eventi che ebbe come inizio proprio questo attentato rimosso a tutt'oggi dalla storiografia ufficiale. Negli approfondimenti si certifica tra l'altro oltre alla già conosciuta politica del libero accesso di armi dei paesi del blocco sovietico in Italia verso la Palestina, le responsabilità del nostro stato

 nell'andata al potere e nel consolidamento del regime di Gheddafi e la connivenza di molte alte autorità della Repubblica Italiana nel tentativo di assassinio non riuscito da parte dei palestinesi del premier israeliano Golda Meir, durante la sua visita in Italia nel gennaio 1973. Ma soprattutto e cosa più importante viene comprovata la scarsità pressoché totale d'interesse da parte di tutti gli organi politici nostrani, verso la sicurezza degli italiani, nonché la poca attenzione sia per le vittime di questo attentato sia per quelle di altri attuati dai palestinesi in Italia e per i cittadini italiani che vennero barbaramente espulsi dalla Libia alla salita al potere del Colonnello.

 

NOTA AUTORE; Francesco Di Bartolomei (Roma 1976),uno degli scrittori è monarchico da sempre ed è stato per molti anni Segretario Nazionale del Fronte Monarchico Giovanile.

 Durante la Giunta Alemanno è stato eletto consigliere al Secondo Municipio di Roma, come indipendente nel centro-destra, e da quello scranno fu l'ideatore ed uno dei promotori dell'intitolazione a Villa Ada-Savoia di due vie ai nostri sovrani; il Re Umberto II e la Regina Maria José di Savoia; nonché difese la denominazione della scuola "Principessa Mafalda" di Via Lovanio nella capitale, da un improprio cambio di nome che voleva eseguire il provveditorato, ufficialmente per motivi amministrativi.

 "Lo Sparatore sono io!" Libro di 202 pagine edito ed acquistabile su Amazon con carta di credito euro 13,07.


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