NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 2 novembre 2015

A Varazze due incontri dal titolo "I Savoia e Genova tra antico regime e Restaurazione"

I Savoia e Genova tra antico regime e Restaurazione. Quella dei rapporti tra la Repubblica di Genova (ossia la Liguria) e gli Stati Sabaudi (poi Regno di Sardegna) è una storia plurisecolare, ricca di sfaccettature, particolarmente vitale ed intesa sotto il profilo degli incontri e degli scontri.

In età moderna (vale a dire fra Cinquecento e prima metà dell’Ottocento) la storia di questi rapporti si suddivide in due grandi fasi.

La prima, precedente il 1815, è la storia della non facile convivenza di due Stati quasi costantemente in contrasto. Le tensioni quotidiane legate al contrabbando e quelle determinate dalle dispute territoriali in materia di confini si configurano come episodi a “bassa intensità”, cioè come scontri di carattere diplomatico. Ma accanto alla quotidianità fatta di tensioni a bassa intensità si verificano anche scontri ad alta intensità, ossia guerre.

La Liguria è lo sbocco marittimo naturale del Piemonte, e i Savoia hanno da sempre ambito ad impossessarsene interamente, mettendo le mani su Genova, o anche parzialmente, mettendo le mani su Savona (e la Riviera di ponente). Tre diversi sovrani sabaudi hanno provato a mettervi piede militarmente: i duchi di Savoia Carlo Emanuele I nel 1625 e Carlo Emanuele II nel 1672; il re di Sardegna (titolo ottenuto dai Savoia nel 1730) Carlo Emanuele III durante la guerra di Successione austriaca (1740-1748, per Genova 1745-1748). Tutti e tre i tentativi dei “Carli” Emanuele non hanno avuto successo. Nelle due guerre del Seicento l’esercito piemontese è stato sconfitto non senza difficoltà, ma sonoramente, dalle truppe genovesi.

La seconda fase, quella successiva al 1815, è “tutta un’altra storia”. Quello che i Savoia non erano riusciti ad avere con la guerra nei due secoli procedenti lo ottennero, durante il Congresso di Vienna, grazie alla diplomazia: la Repubblica di Genova cessò di esistere il 31 dicembre 1814 e il suo territorio venne incorporato nel Regno di Sardegna, formando al suo interno il Ducato di Genova. La storia dei rapporti fra i Savoia e Genova diventa a questo punto una storia di relazioni fra sovrano e suddito, e la storia dei rapporti fra Liguria e Piemonte diventa principalmente storia di relazioni commerciali fra l’entroterra piemontese e il suo sbocco sul Mediterraneo. Genova assurge al ruolo di più importante piazza commerciale, portuale e finanziaria dell’ingrandito Regno e La Spezia verrà trasformata, dopo l’Unità d’Italia in grande città sede della principale base navale e dell’Arsenale della flotta regia.

I rapporti fra Liguria e Savoia dopo il 1815 non vanno letti solo in ottica economica (e infrastrutturale, perché i nuovi sovrani investono tantissimo nella realizzazione e nell'ammodernamento di infrastrutture pubbliche) ma anche in ottica militare. Nella Restaurazione il Regno di Sardegna è uno degli “Stati cuscinetto” su cui le potenze vincitrici di Napoleone (Austria, Gran Bretagna, Prussia e Russia) impostano la difesa dell’Europa di fronte a una eventuale ritorno dell’euforia rivoluzionaria o napoleonica in Francia.

Quest’anno cade il bicentenario di questo sposalizio forzato ma foriero di non trascurabili conseguenze per le due realtà coinvolte, quella sabauda e quella ligure-genovese. In occasione di tale ricorrenza il Centro studi Jacopo da Varagine ha promosso due incontri in cui Giovanni Assereto e Paolo Calcagno ricostruiranno quella storia multitematica e varipionta di rapporti che si è brevemente riassunta, affrontando le due grandi fasi in cui essa si suddivide.

Sabato 7 novembre (ore 16.30, Palazzo Beato Jacopo, Varazze) Paolo Calcagno – ricercatore di Storia moderna e docente di Storia degli antichi Stati italiani presso l’Università di Genova, membro fondatore del Laboratorio di Storia marittima e navale - parlerà de “I rapporti fra Genova e i Savoia prima del Congresso di Vienna”

Sabato 21 novembre (ore 16.30, Palazzo Beato Jacopo, Varazze) Giovanni Assereto – professore ordinario di Storia moderna presso l’Università di Genova, già coordinatore del dottorato in Storia dello stesso Ateneo – parlerà de “La Liguria nel Regno di Sardegna 1815-1861”.

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