NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

martedì 26 maggio 2015

Savoia, Windsor e i vuoti delle nostre cognizioni storiche



Pubblichiamo la lettera che il dr. Ing. Domenico Giglio ci ha inviato a proposito del nostro editoriale di domenica 24 Maggio 

Per  riempire  alcuni  vuoti  delle  vs  cognizioni  storiche  vi  ricordo  che  Carlo  Alberto  ed  i  suoi  due  figli  Vittorio  Emanuele  e  Ferdinando  parteciparono  in  prima  linea  alla  prima  guerra d'indipendenza  e  Ferdinando  ebbe  anche una ferita. Vittorio  Emanuele  II  fu  in  prima  linea  nella  seconda  guerra  d'indipendenza, vedi  San  Martino  e gli  zuavi  francesi  che  lo  proclamano  loro  caporale  d'onore . I  suoi  due  figli  Umberto  ed  Amedeo, troppo  giovani  per  partecipare  nel  1859, partecipano  entrambi  nel  1866  alla  terza  guerra  d'indipendenza. Quanto  alla  guerra  1915-1918, oltre  al  Re,Vittorio  Emanuele III,  che  si  trasferì  al  fronte  per tutta  la durata  del  conflitto, TUTTI  i  principi  di  Casa  Savoia  parteciparono  alla  stessa  cominciando  da  Emanuele  Filiberto, duca  d'Aosta, Vittorio  Emanuele, conte  di  Torino, Luigi , duca  degli  Abruzzi  ed  i  giovani  Amedeo  ed Ajmone  figli  del  duca d'Aosta, ed  i  figli  del  duca  di  Genova. Il  principe  Umberto, erede  al  trono, essendo  nato  nel  1904  non  poté  logicamente  prendere  parte. Per  meglio  chiarire  vi  mando  anche  un  mio  articolo.
dr. ing. Domenico  Giglio

Egregio Ingegnere,
avremmo pubblicato volentieri il suo articolo, ma 49.204 caratteri (vale a dire poco meno di trenta cartelle) sono il capitolo di un libro e, francamente, nessun giornale e, men che meno un giornale online, può ospitare un testo così lungo. Che i re e i principi di casa Savoia abbiano vestito l'uniforme non vi sono dubbi; qualche perplessità sulle loro doti di condottieri e di leader preoccupati del bene del proprio popolo è stata sollevata, non da noi, semplici cronisti (che però qualche libro di storia abbiamo letto), ma da diversi storici di professione.
Per stare agli avvenimenti più recenti, che dire della fuga da Roma il 9 Settembre 1943 di Vittorio Emanuele III insieme alla famiglia reale e al generale Badoglio? L'intero popolo italiano e il suo esercito furono abbandonati a sé stessi con tutto ciò che ne sarebbe derivato in seguito.
Di grande dignità fu invece il comportamento di suo figlio, Umberto II di Savoia, che accettò il risultato del referendum Repubblica-Monarchia, esiliandosi a Oporto in Portogallo senza recriminazioni.
Di tutt'altra natura si mostrò invece la famiglia reale inglese, i Windsor, a cominciare dalla regina Elisabetta e da sua sorella, le quali, durante tutto il Secondo conflitto mondiale con i loro genitori, parenti e affini, rimasero a Londra sotto le bombe per animare lo spirito di resistenza del popolo inglese.
Non a caso re Faruq I d'Egitto presagì che nel XXI secolo sarebbero rimasti solo quattro re: quello di cuori, di fiori, di picche, di quadri e una regina, quella d'Inghilterra.
Aldilà dei diversi punti di vista su casa Savoia la ringraziamo di averci scritto augurandoci che continui a seguirci con la stessa attenzione.

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