LETTERE AL CORRIERE RISPONDE
Perché la Repubblica in Italia ha mantenuto i corazzieri, il Quirinale, ed espone in questo palazzo - che già fu sede dei papi e dei re - una mostra meravigliosa sulla regina Margherita? Non dimentichiamoci le notevoli cifre profuse per la rivalorizzazione delle regge sabaude di Venaria, di Racconigi e di Stupinigi. Qualcosa avrà ben lasciato la nostra tanto vituperata monarchia!
Sergio Boschiero
info@monarchia.it
Caro Boschiero, Quando divenne monarchico, Francesco Crispi disse alla Camera, rispondendo indirettamente a Mazzini, che «la monarchia ci unisce, la repubblica ci dividerebbe». Oggi una improbabile restaurazione monarchica avrebbe l' effetto opposto: spaccherebbe il Paese. Ma questo non esclude che lei abbia almeno in parte ragione. La monarchia ci appartiene, fa parte della nostra storia nazionale, è indissolubilmente legata alla vicenda risorgimentale. Non è giusto identificare la dinastia con le sue pagine peggiori e permettere che alcuni avvenimenti proiettino una luce negativa anche sulle fasi storiche nelle quali i Savoia hanno rappresentato, persino per chi avrebbe preferito uno Stato repubblicano, l' unità nazionale. Vittorio Emanuele III non fu soltanto il re che firmò le leggi razziali nel 1938. Fu anche il sovrano che assecondò la politica riformatrice di Giovanni Giolitti nel 1900, rimase al fronte per tutta la durata della Grande guerra, ispirò la rinascita morale del Paese dopo Caporetto.
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