NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

lunedì 15 settembre 2025

Il Re Umberto II a 121 anni dalla nascita

 


di Emilio Del Bel Belluz

 Il 15 settembre 2025 saranno trascorsi 121 anni dalla nascita dell’ultimo Re d’Italia, Umberto II. Vide la luce a Racconigi, in Piemonte, e sicuramente sarebbe tornato tante volte a rivedere il suo luogo natio, se non glielo avesse impedito l’esilio. Il 5 settembre u.s., al castello di Racconigi, è stato organizzato un convegno per ricordare la figura del Sovrano, alla presenza di S.A.R., il Principe Emanuele Filiberto di Savoia.

Una giornata che ha voluto ricordare le grandi doti morali e l’amore per il suo Paese del Sovrano, il cui destino gli è stato avverso. Le scelte di vita di Umberto II sono sempre state orientate al bene dell’Italia.

Quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, hanno apprezzato la sua integrità di Re e di uomo. Spesso ci si è chiesti quale Re sarebbe stato se avesse potuto regnare e la riposta di tanti è stata quella che l’Italia avrebbe avuto un grande Re.

Ha scritto di lui Indro Montanelli: “anche i più arrabbiati repubblicani ne riconobbero l’equilibrio, la correttezza, la lealtà. Rimase Re, dalla testa ai piedi, e lo è stato fino all’ultimo, anche di fronte alla morte. Secondo me avrebbe potuto essere il miglior Sovrano di Casa Savoia”.

Re Umberto II dovette attraversare molte traversie che solo una persona di grande spessore morale avrebbe potuto superare. Infatti, il dolore dell’esilio non gli ha riempito il cuore d’odio verso quelli che lo hanno fatto soffrire, che lo hanno ingannato con false promesse, come quella che sarebbe potuto ritornare in Italia qualche mese dopo, nel momento in cui le acque si fossero calmate.

Ma non fu così. Dovette ancora accettare e pagare per colpe non sue. Il dolore che lui ha sofferto verrà ricompensato da Dio. Come monarchico, con i miei scritti, ho lottato, anche se inutilmente, perché finisse l’esilio. Spero che almeno le sue spoglie possano essere traslate al Pantheon, solo così potrà finire il suo allontanamento dall’Italia. 

Anche il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, al convegno, ha ricordato il senso del dovere, la dignità e il grande amore per l’Italia di Re Umberto II, nonché l’auspicio del suo ritorno in Patria.

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