NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

sabato 23 marzo 2024

18 Marzo 1983

 1983 (41 anni fa): muore, a Ginevra (Svizzera), Umberto di Savoia, ultimo Re d’Italia. Nato, a Racconigi (Cuneo) il 15 settembre 1904, figlio di Vittorio Emanuele III, è stato comandante del gruppo di armate disposte sul fronte occidentale (1940), nel 1942 comandò le armate del sud e assunse la carica di maresciallo d’Italia. Il 5 giugno 1944, il giorno dopo la liberazione di Roma, fu nominato luogotenente del regno; salì al trono il 9 maggio 1946 in seguito all’abdicazione del padre, e vi rimase solo fino al referendum del 2 giugno 1946, che istituì la Repubblica; di qui l’appellativo di “Re di Maggio”, datogli polemicamente dai repubblicani. Il 13 giugno abbandonò l’Italia e prese dimora a Cascais, presso Lisbona, sotto il nome di conte di Sarre. L’ultimo Re del Regno d’Italia non sapeva che non avrebbe rimesso più piede nel Paese. Pensava, infatti, si trattasse di un allontanamento temporaneo, com’era stato per altri regnanti europei, che dopo un breve esilio avevano fatto poi ritorno nei rispettivi paesi. Non poteva immaginare che nel 1947 sarebbe stato pubblicato un articolo della Costituzione che recitava: “I membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cariche elettive. Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l’ingresso e il soggiorno sul territorio nazionale“. Nel suo quasi quarantennale esilio, Umberto II svolse opera di aiuto e sostegno verso gli italiani indiscriminatamente, in occasione di bisogni personali o di eventi drammatici. Si impegnò particolarmente per la causa della Venezia Giulia e dell’Istria indirizzando numerosi messaggi di vicinanza agli istriani e ai giuliani e criticando il trattato di Osimo. Tramite suoi rappresentanti fu presente, anche come sponsor, a manifestazioni culturali, patriottiche o sociali. A Cascais, ricevette decine di migliaia di italiani in visita e a tutti coloro che gli scrivevano rispondeva.

 Il tempo dei ricordi | La Riviera online (rivieraweb.it)

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