NON VI E' DUBBIO CHE UNA NAZIONE PASSATA DA UN REGIME MONARCHICO AD UN REGIME REPUBBLICANO SIA UNA NAZIONE «DECLASSATA», E CIÒ NON PUÒ NON ESSERE AVVERTITO DA CHIUNQUE ABBIA UNA SENSIBILITÀ PER VALORI I QUALI, PER ESSERE SOTTILI E IMMATERIALI, NON PER QUESTO SONO MENO REALI.

giovedì 16 maggio 2013

La Storia siamo noi e l’ultimo re, tutti i misteri di Umberto II

Umberto II di Savoia, “il re di maggio”, aveva davvero simpatie antifasciste? La scelta dell’esilio, all’indomani del referendum, fu davvero una sua decisione o Umberto fu vittima di una trappola da parte del nuovo potere repubblicano? Per La Storia siamo noi, condotto da Giovanni Minoli, il documentario Ultimo re, in onda giovedì 16 maggio alle 23 su Rai3, si pone come obiettivo quello di far luce su una delle figure più controverse e meno conosciute di casa Savoia.
Attraverso la scoperta di documenti inediti, scovati negli archivi di stato, si viene a sapere che l’OVRA, la polizia segreta di Mussolini indagava su di lui e sulle simpatie antifasciste che avrebbe condiviso con la moglie Maria José, ma non solo. Dalle carte emerge con altrettanta chiarezza la volontà del Duce di sminuire e mortificare la sua reputazione. “In una seduta segreta – si legge -  il Duce ha dichiarato che in nessun caso il principe di Piemonte diverrà re per i suoi vizi e la sua vita sregolata”.
Di fatto invece Umberto regnò, anche se un mese soltanto, quello del maggio del 1946. Poi uscendo dalla porta posteriore del Quirinale partì volontariamente per il Portogallo. Ma sapeva davvero, allora, che si sarebbe trattato di un esilio definitivo? Rispondono a questa e ad altre domande i figli di Umberto, Vittorio Emanuele e Maria Gabriella, il nipote Emanuele Filiberto e il cugino Amedeo d’Aosta che hanno accettato di collaborare con La Storia siamo noi per dare il loro contributo alla conoscenza dell’ultimo monarca italiano.

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