Il primo baluardo contro la DC in Irpinia
fu innalzato sulle basi del movimento monarchico. L’area della destra conservatrice, negli anni del dopoguerra, offrì un’alternativa solida alla potenza schiacciante democristiana. Effettivamente si consumò uno scontro-confronto tra concezioni della società radicalmente opposte. |
In seguito all’esperienza del Blocco
Nazionale della Libertà prese forma l’idea restauratrice sfociata
nella nascita del Partito Nazionale Monarchico nel 1947, per
merito dell’onorevole di Bonito Alfredo Covelli. Si addensarono fermenti di
vario genere e di vario orientamento: l’unione fu impostata sull’effimera
speranza di un ritorno alla precedente forma di modello istituzionale.
Le elezioni del 1948 furono
contraddistinte per il forte consenso dei voti conservatori alla
democrazia cristiana.
Conclusa la campagna elettorale del 1948,
il PNM fondò il programma sulla differenza sostanziale dalla DC. Infatti,
un nucleo non marginale di voti ritornò ad dar manforte al partito covelliano.
La sconfitta del blocco comunista sostituì
il bisogno primario: le discrepanze si accentuarono e perdurarono. Iniziò
un duro testa e testa terminato con la vittoria dello scudocrociato.
I monarchici conquistarono ampie fette di
consenso tra i settori sottoproletari della provincia e grazie
all’ingresso di persone come Emilio D’Amore e Alfredo De Marsico acquistarono
una larga legittimità.
«L’interesse del mondo rimasto fedele a
casa Savoia – Scrive Giovanni Acocella nel suo libro Notabili,
istituzioni e partiti in Irpinia - l’opportunità di sfruttare uno
spazio di consenso, privo di referenti, resero possibile la nascita di un
partito che fondava le sue ragioni d’essere nella restaurazione
dell’istituto monarchico con le proposte sociali, ovvie e conseguenti, di
un movimento sostanzialmente conservatore. Del resto un’area di consenso si era
formata attorno al Blocco delle Libertà»
Il PNM vinse addirittura le elezioni
comunali ad Avellino nel 1952 con Olindo Preziosi e si radicò sul
territorio come unico antidoto alla DC. I risultati furono eclatanti: raccolse 4.998
voti (pari al 27,30 %) contro i 4.184 dell’avversario popolare (pari al 22,85
%); nei piccoli centri come Manocalzati, si sperimentò l’accordo tra PNM e MSI sulle
schede elettorali negli anni da sindaco di Giuseppe Del Mauro. Praticamente si
fecero le “prove tecniche” (a livello prettamente locale) per l’accordo
programmatico
dell’intera area di destra: i monarchici
confluirono all’interno del Movimento Sociale
nel 1972 per gettare le basi della Destra
Nazionale.
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