Con questa motivazione Vittorio Emanuele di Savoia, principe di Napoli, figlio del Re Umberto II è stato assolto da imputazioni che al più sprovveduto dei lettori sono sembrate ridicole fin dal primo momento.
La repubblica si è difesa bene.
Ha consentito il rientro dei Savoia, i vivi, ché i defunti sono ancora dov'erano, anche perché stava incombendo una salata multa per violazione dei diritti umani, ma nel contempo ha rovinato loro la reputazione facendo percepire come particolarmente "fuori posto" le sacrosante richieste di risarcimento che gli ex esiliati avevano appena chiesto.
Dovremmo gioire ed invece ci resta un retrogusto amaro.
La giustizia è stata usata per diffamare la Casa degli unici artefici reali dell'Unità d'Italia e del suo completamento.
Il figlio del Re tradotto in carcere come un malfattore qualsiasi.
A quanto ammontano i danni d'immagine creati dalla magistratura alla dignità di Casa Savoia?
E soprattutto chi li pagherà?
Il giudice Woodcock? La repubblica italiana?
Ed anche i costi di tutte queste indagini approdate al nulla?
Quelli li paghiamo noi italiani. Soltanto noi.
Ecco. Grazie a queste porcherie la repubblica è nata e grazie a queste porcherie la repubblica continua a non morire, perché vivere è un'altra cosa.
Niente paura dunque.
Come diceva Guareschi: La repubblica continua.
Purtroppo.
Aggiungiamo noi.
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