Siete cortesemente invitati a un Nostro Incontro di Studio e di Ricerca
dedicato al Patrimonio Storico Italiano,
con particolare attenzione alla Storia del Regno d'Italia
Siete cortesemente invitati a un Nostro Incontro di Studio e di Ricerca
dedicato al Patrimonio Storico Italiano,
con particolare attenzione alla Storia del Regno d'Italia
Controllando la mia piccola collezione di cartoline, manifesti e libri mi arriva tra le mani un volume, pubblicato il 10 maggio del 1929. Questo libro, edito dalla casa editrice Sonzogno con illustrazione fatte da Decio Cinti, illustra la storia della nobile stirpe dei Savoia partendo dai conti (il conte Biancamano) fino ovviamente a Vittorio Emanuele III.
La parte
finale è dedicata alle Regine e Principesse Reali e si apre con una descrizione
quanto mai significativa, breve ma dettagliata sulla Regina Elena.
“Come ammirano ed amano il loro e, cosi gl’Italiani amano ed
ammirano la Regina, fulgido esempio di sposa e di madre a tutte le spose e a
tutte le madri d’Italia”. (cit.)
Così inizia la prima pagina, e non potrebbe fare altrimenti. Continuando a leggere le quattro pagine che sfoderano ogni aggettivo possibile per illustrare al meglio la bontà e la semplicità di una Regina che seppe onorare la sua posizione amando, tutti e sempre.
Valori di un tempo, perduti
nella matassa aggrovigliata di un caos nel quale le persone faticano a
ritrovare radici solide sulle quali costruire leadership adeguate ai tempi e
personalità che si distinguano nella vita comune, con una buona dose di altruismo
e l’umiltà di conoscere i propri limiti e le proprie doti per condividere tutto
ciò che di positivo possiamo donare al prossimo.
Mi colpisce come sempre, tra le tante qualità a Ella riconosciute, quella di aver contribuito al progresso scientifico per combattere e alleviare le sofferenze dall’encefalite epidemica o letargica, apparsa nell’Europa Occidentale nel 1916 per espandersi e divenire un’epidemia mondiale. La Regina Elena seppe che un empirico bulgaro, Ivan Raeff, aveva elaborato una cura sperimentale che dava buoni risultati.
La Regina si
interessò tanto dar far sorgere dei centri di cura in varie località italiane,
a partire dalla Capitale, dove i medici si prodigarono per affinare la tecnica
e ottenere risultati migliori in tempi più rapidi.
Il merito dell’intervento provvidenziale della Regina fu riconosciuto e acclamato durante un convegno di eminenti personalità nel campo della medicina che si tenne a Roma, presso il policlinico Umberto I. L’encomio al suo coinvolgimento e alle premure dimostrate nell’attuare un’“opera fattiva estesa a tutta Italia“ (cit.) è testimoniato da uno scritto e dalla gratitudine dimostrata dagli ammalati e dalle loro famiglie. Non avrebbe desiderato ricompensa migliore la Regina Elena, aveva dimostrato ancora una volta di essere sempre accanto ai sofferenti, di ascoltarne le pene e di farsi carico di tanto dolore, trovando con la forza della sua innata misericordia una soluzione che portasse cure e conforto ai suoi amati concittadini Italiani.
Il suo
patrocinio al “metodo bulgaro” risultò innegabilmente efficace e lodevole, l’ennesima
dimostrazione di una vita volta a far splendere il bene supremo con lo spirito semplice di un’umanità regale nell’anima che
aiuta a comprendere la personalità forte e caritatevole della Regina Elena.
Monia Pin
Citazioni dal libro “I Savoia – Dalle origini della dinastia
ai nostri giorni” edito da Casa Editrice Sonzogno, 1929
Emilio Del Bel Belluz
Pochi sanno cosa
pensavi
di questa Patria
lontana,
Tua per eccellenza
certo
ma invisa dal crudele
destino.
L'hai amata
profondamente,
quante volte avrai
sognato
di camminare lungo le
vie
di borghi e città,
d'esserti sentito
fratello
padre e amico
di un popolo lontano
dagli occhi
ma vicinissimo al cuore,
quante notti avrai
sognato
di immortalare
nell'anima tua
la gioia d'incontrare
la tua gente
che mai dimenticò la
tua regale stirpe.
Chissà quante volte
hai sussurrato il nome
Italia
così da ripeterlo
come una preghiera
costante e speranzosa,
con tale intensità
che la famiglia tua
ne fu abbracciata e
coinvolta,
vinta e conquistata
finché essa non divenne
realtà
che ti colmò di
un’incommensurabile grazia.
Negli occhi avevi
vivida l'immagine
di quando fanciullo
lasciasti l’adorata tua terra
che riabbracciasti con
immutato affetto,
forse un amore più
forte
nutrito di nostalgia e
speranza
accompagnò il tuo
fausto ritorno.
La Verità è figlia del
tempo,
il Tuo Amore per
l'Italia
sarà un'altra preziosa
stella
nel firmamento della
nostra storia.
Tutto un giorno
sarà svelato, il tempo
renderà manifesto
ciò che fu celato.
Ti unì all'Italia un
moto,
un verso, la forza
immane
di una stirpe nobile
d'animo
tra esempi di virtù
rimaste intatte
al fluire inarrestabile
del tempo.
Tragico l'esilio
immane il dolore,
oltre ora vivi nella
gloria
che nessuna corona
compendia,
eternità e infinito
sono regni dove l'amore
trionfa
oltre ogni potere.
Sei Re, che ti importa
l'umano sentenziare?
Hai il tuo vessillo
fallo issare
il vento porterà
lontano
il soffio dello
spirito,
ora sei nella Patria
celeste
e la memoria tua
vive nella terra dei
tuoi padri,
ove dimori e riposi.
Possa Iddio donarti ora
la quiete che non
avesti in terra.
Veglia solenne
sulla nostra terra
natia,
rendici orgogliosi del
nostro passato
e consapevoli di quanta
bellezza
sia essere italiani
per affrontare
l'avvenire con coraggio.
Aiutaci a custodire
intatto
l’amore per la Patria
nostra,
sprona il risveglio
del tuo popolo
così che riscopra
d’essere grande
e si senta di nuovo fiero.
Monia Pin
21 gennaio 2025
Poesia dedicata a
S.A.R. il Principe Vittorio Emanuele nel primo anniversario della
sua scomparsa avvenuta il 3 febbraio 2024.